La consegna dei missili da crociera americani a lunga gittata Tomahawk all’Ucraina, da tempo richiesti, potrebbe costringere la Russia a “prendere coscienza della reale situazione” e a “sedersi al tavolo dei negoziati”, ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ieri sera ha parlato con i giornalisti. Zelensky ha affermato che il presidente Usa Donald Trump “può offrire all’Ucraina soluzioni di vasta portata” che “rafforzeranno significativamente” la posizione di Kiev in eventuali colloqui futuri. “In questo momento, è importante inviare un segnale che l’Ucraina sarà rafforzata con tutti i mezzi possibili. E questo è uno di quei mezzi che è importante per me: i Tomahawk”, ha affermato. “Tutte queste soluzioni possono rafforzare l’Ucraina e costringere i russi a smaltire la sbornia e a sedersi al tavolo dei negoziati.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato lunedì che vorrebbe sapere cosa intende fare l’Ucraina con i Tomahawk – in grado di colpire in profondità la Federazione, con una gittata fino a 2.500 chilometri, mettendo nel mirino circa 2.000 siti – prima di autorizzarne l’invio, perché non vuole aggravare il conflitto, anche se ha affermato di aver «in un certo senso preso una decisione» sulla questione.
Il leader del Cremlino ha già avvertito, nel fine settimana, che Mosca reagirà senza dubbio a un tale scenario. «Si tratta di un passo molto serio verso l’escalation», ha dichiarato poi il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov, ammettendo che l’edificio delle relazioni russo-americane si sta «sgretolando» e lo slancio generato dal vertice di Ferragosto in Alaska, dove Putin e Trump si sono incontrati di persona, «si è ampiamente esaurito».
Per approfondire
15:30
Putin ammette con Aliyev responsabilità per lo schianto del volo dell’Azerbaijan Airlines sui cieli di Grozny
Il presidente russo Vladimir Putin, incontrando oggi a Dushanbe il suo omologo azero Ilham Aliyev, ha ammesso che due missili della contraerea russa sono esplosi vicino ad un aereo della Azerbaijan Airlines sui cieli di Grozny, in Russia, il Natale scorso, prima che il velivolo cambiasse rotta e precipitasse in Kazakhstan. Nello schianto sono morte 38 delle 67 persone che si trovavano a bordo. Putin, citato dalla Tass, ha assicurato che la Russia farà tutto il necessario per pagare i risarcimenti dovuti. L’episodio è stato all’origine di un raffreddamento nei rapporti tra Mosca e Baku negli ultimi mesi.
14:16
Zelensky: se Putin vuole l’est dell’Ucraina seppellirà un milione di soldati. Trump ha perso fiducia nelle parole di Mosca
KYIV. Se Putin vuole conquistare tutto l’est dell’Ucraina, allora deve prepararsi a seppellire un milione dei suoi soldati”: lo ha dichiarato in un incontro con i giornalisti in serata il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, citato da Ukrinform. “I russi non conquisteranno l’est dell’Ucraina. Ma se vorranno farlo, Putin dovrà seppellire un milione di suoi connazionali. Perché siamo coscienti di quanti ne ha già seppelliti quando per conquistare solo il 30% del nostro est dall’inizio dell’invasione su vasta scala, e possiamo prevedere cosa accadrebbe se cercasse di conquistare tutto il Donbass o altre parti dell’Ucraina”. Zelensky ha quindi detto che il presidente Usa Donald Trump ha perso fiducia nelle parole del capo del Cremlino: “Putin ha mentito a Trump. Chi vuole veramente la pace ed è pronto ad essa non può continuare a intensificare gli attacchi. Questo è un ultimatum attraverso attacchi massicci. Ma gli ultimatum non funzionano. Vogliamo una pace giusta, e questo significa che ci deve essere un dialogo giusto. E siamo pronti per il formato di dialogo dichiarato dal Presidente Trump. Siamo pronti per un incontro ad hoc”, ha detto Zelensky. Secondo la conta ufficiale di Kiev, le perdite totali (morti e feriti) in combattimento delle truppe russe dal 24 febbraio 2022 all’8 ottobre 2025 nella guerra contro l’Ucraina ammontano a un milione e 118.370 uomini.
13:32
Il Cremlino: “Il dialogo con gli Usa continua”. Il consigliere di Putin: non c’è una riduzione nei contatti
MOSCA. “Non c’è una riduzione” nel dialogo tra la Russia e gli Usa. Lo ha detto Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del presidente Vladimir Putin, dopo che ieri il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov aveva detto che “il forte slancio” per la pace in Ucraina seguito all’incontro in Alaska tra Putin e Donald Trump si era “in gran parte esaurito”, specie per le “azioni distruttive” dei Paesi europei. “Non c’è una riduzione, i contatti continuano”, ha affermato Ushakov, rispondendo alla domanda dei giornalisti che chiedevano se il Cremlino, e lui stesso, proseguissero il dialogo con Washington.
10:44
Zelensky: i Tomahawk possono costringere Mosca a negoziare. I missili l’aiuterebbero a prendere coscienza della situazione’
KYIV. La consegna dei missili da crociera americani a lunga gittata Tomahawk all’Ucraina, da tempo richiesti, potrebbe costringere la Russia a “prendere coscienza della reale situazione” e a “sedersi al tavolo dei negoziati”, ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ieri sera ha parlato con i giornalisti, citato dal Kyiv Independent. Nella sua conferenza stampa, Zelensky ha affermato che il presidente Usa Donald Trump “può offrire all’Ucraina soluzioni di vasta portata” che “rafforzeranno significativamente” la posizione di Kiev in eventuali colloqui futuri. “In questo momento, è importante inviare un segnale che l’Ucraina sarà rafforzata con tutti i mezzi possibili. E questo è uno di quei mezzi che è importante per me: i Tomahawk”, ha affermato. “Tutte queste soluzioni possono rafforzare l’Ucraina e costringere i russi a smaltire la sbornia e a sedersi al tavolo dei negoziati.
10:43
Zelensky: prossima settimana team in Usa per parlare di sanzioni
KYIV. La cooperazione con gli Stati Uniti continua. Un team guidato dalla premier Yulia Svyrydenko, insieme al Capo dell’Ufficio presidenziale Andriy Yermak e al mio Commissario per la politica sanzionatoria Vladyslav Vlasiuk sarà negli Stati Uniti all’inizio della prossima settimana. Gli argomenti includono la difesa aerea, l’energia e le misure sanzionatorie, nonché il percorso negoziale. Anche la questione dei beni congelati sarà discussa con gli Stati Uniti”. Lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. “Sono in corso anche i preparativi per proseguire il lavoro della Coalizione dei Volenterosi. Prepareremo le nostre azioni, gli incontri e i risultati corrispondenti per ottobre-novembre. Credo che il Presidente Trump ci voglia al tavolo dei negoziati e noi abbiamo sostenuto questo percorso. Credo che desideri fortemente vedere un cessate il fuoco e la fine della guerra. Credo che questo fosse il suo obiettivo fin dall’inizio. Gliene siamo grati. Credo che il nostro incontro, unito alla realtà dei fatti, gli abbia fatto comprendere meglio che i russi gli stanno ‘vendendo’ qualcosa che non sono in grado di offrire. Ciò che è particolarmente importante è che, dopo il nostro incontro, il dialogo prosegue a vari livelli. E, a proposito, tutti notano che, nonostante il meteo freddo fuori, i nostri rapporti rimangono caldi a vari livelli”, ha sottolineato.
09:21
Kiev: abbattuti nella notte 87 droni russi su 112 lanciati. A segno in 22, colpite 12 località. Roghi e feriti a Odessa
KYIV. Le forze di difesa aerea dell’Ucraina durante la notte hanno neutralizzato 87 droni russi su almeno 112 lanciati, 70 dei quali erano droni d’attacco Shahed. Almeno 22 droni sono però andati a segno, colpendo 12 località. Lo scrive Ukrinform, citando l’aeronautica ucraina su Telegram. In totale, 5 persone sono rimaste ferite nella regione di Odessa, dove sono scoppiati incendi di vasta portata. Due edifici residenziali, un edificio amministrativo e una stazione di servizio sono andati a fuoco. Un incendio di vasta portata è scoppiato anche sul territorio di un’infrastruttura portuale, bruciando diversi container.
09:18
Droni ucraini colpiscono impianto gas russo di Lukoil nella regione di Volgograd
KYIV. Durante la notte, dei droni ucraini hanno colpito l’impianto di lavorazione del gas Lukoil-Korobkivskyi nella città di Kotove, nella regione di Volgograd, nel sud della Russia a oltre 600 chilometri dai confini ucraini. Lo scrive su Telegram Andrii Kovalenko, direttore del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraina, citato da Ukrinform. L’impianto, scrive Kovalenko, è “fondamentale per le infrastrutture petrolifere e del gas russe: fornisce la lavorazione e il trasporto del gas liquefatto, nonché la produzione di materie prime per l’industria chimica. L’impianto della Lukoil fa parte del sistema di approvvigionamento di carburante per il mercato interno della Federazione Russa, nonché per l’esportazione, ha osservato Kovalenko.
07:13
Raid russi sulla regione ucraina di Sumy, almeno 3 morti
KYIV. Almeno tre persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in “massicci” attacchi con droni e bombe guidate iniziati ieri sera sulla regione ucraina di Sumy. Lo rende noto il governatore Oleh Hryhorov, citato dai media di Kiev.
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