Netflix ha deciso di investire nel Cinema Europa, che grazie alla partnership tra il colosso dello streaming e il Csc torna a rinascere. Netflix infatti sarà partner del progetto per la ricostruzione e la gestione dei locali. Si tratta di un’intesa di cinque anni per un valore di 4 milioni di euro. Nel progetto anche attività culturali e formative, che confermano la volontà di non inserirsi nel tessuto romano come una sponsorizzazione di facciata, ma di partecipare in maniera attiva alla costruzione di un laboratorio dove esperienza e linguaggi potranno contaminarsi.
L’annuncio arriva in una conferenza stampa dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Il co-ceo di Netflix, Ted Sarandos, ha dichiarato che sarà un esempio concreto della collaborazione tra pubblico e privato. La dichiarazione e l’impegno sembrano scongiurare quella che è una crisi delle sale cinematografiche, soppiantate dallo streaming. Sarandos ha infatti dichiarato che tale iniziativa vuole mostrare il costante impegno verso l’industria audiovisiva locale e “la volontà di garantire che la magia del racconto italiano continui ad affascinare il pubblico per le generazioni a venire”.
Rinasce il Cinema Europa a Roma
La pandemia di coronavirus aveva decretato la chiusura del Cinema Europa a Roma, una sala storica che 120 anni fa, il 20 settembre 1905, aveva proiettato per la prima volta un film di finzione: “La presa di Roma” di Filoteo Alberini. La sua chiusura non rimase confinata al circuito dell’audiovisivo: se ne parlò molto per via dell’impatto anche emotivo che ebbe nel periodo storico in cui accadde. Non fu soltanto l’aspetto pandemico, ma anche la crisi del cinema con l’avvento delle piattaforme di streaming sempre più potenti.
Ed è proprio da una di queste, insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc), che rinasce il Cinema Europa. Netflix infatti ha annunciato insieme al ministro della Cultura e al Csc una partnership storica per la riapertura e la promozione della cultura audiovisiva. Diventerà, dal progetto che è stato presentato, uno spazio culturale, di formazione e di valorizzazione del patrimonio cinematografico.
Il progetto prevede un investimento da parte di Netflix e una gestione e programmazione della sala da parte del Centro. Sarà un luogo di incontro per studenti, autori e spettatori, e un vero e proprio laboratorio dove fare esperienza e far incontrare linguaggi.
Quando aprirà?
Durante la presentazione è stato sottolineato che non sarà una deriva commerciale, ma piuttosto un modo per far convivere memoria e innovazione. Per un simile progetto c’è bisogno di tempo. Infatti andranno ristrutturati e gestiti gli spazi di proprietà dell’Inps, finora sotto la gestione di De Laurentiis con la società Olimpia 80.
L’investimento servirà proprio a una riapertura in grande, ma servirà ancora del tempo. Secondo quanto dichiarato, potrebbe avvenire fra circa un anno. Sono i tempi della burocrazia, quelli necessari per avere i permessi e ottemperare alle prescrizioni del codice degli appalti.
L’investimento di Netflix
Netflix investirà 4 milioni di euro per lo spazio culturale senza un piano di rientro. Si parla solo di un investimento iniziale: il colosso dello streaming potrebbe infatti proseguire con nuovi interventi e nei prossimi anni ripresentarsi come partner.
Infatti, al momento il progetto si svilupperà in cinque anni, ma se dovesse dare i risultati sperati, potrebbe trattarsi di una partnership tra pubblico e privato di lunga durata.
L’impatto del big dello streaming sul settore
Ted Sarandos, il co-ceo presente durante l’annuncio, ha spiegato che non si tratta di un investimento casuale. Personalmente è stato in Italia diverse volte, ma questa occasione è speciale perché coincide col decimo anniversario da quando la piattaforma è attiva sul territorio. Ormai le produzioni italiane sono tante e anche di successo, ma Sarandos ha fatto sapere che vogliono coprire tutte le regioni italiane. Dal 2015 a oggi sono già state coinvolte 100 città con oltre 1.000 titoli prodotti.
Da “Suburra” a Roma, da “Lidia Poet” a Torino, da “È stata la mano di Dio” a Napoli fino a “Il Gattopardo” in Sicilia, mancano ancora tanti racconti. Il co-ceo ha quindi fatto sapere qual è l’impatto reale e lavorativo di Netflix sul settore dell’audiovisivo. I dati, in quattro anni, sono di 5.500 opportunità di lavoro e 1,1 miliardi di euro di valore aggiunto all’economia italiana.