Milano, 9 ottobre 2025 – Filippo Rebuzzini, il figlio del critico fotografico Maurizio morto la sera del 17 settembre in via Zuretti a Milano, è stato arrestato dalla polizia mercoledì 8 ottobre e portato in carcere per aver violato il divieto di avvicinamento notificatogli dopo una denuncia per stalking e lesioni presentata nei suoi confronti da un trentacinquenne.   

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La misura aggravata  

Stando a quanto emerso, dopo la querela, peraltro formalizzata poche ore prima del decesso del critico, a Rebuzzini è stato notificato un divieto di avvicinamento al denunciante, che lo ha accusato di averlo minacciato in alcune occasioni e di averlo anche aggredito fisicamente. Tuttavia, Rebuzzini avrebbe violato la misura cautelare, facendo così scattare l’aggravamento del provvedimento e di conseguenza le manette.   

La polizia fuori dalla residenza del critico e fotografo Maurizio Rebuzzini in via Zuretti

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Gli episodi  

Nella denuncia del trentacinquenne, finito nel mirino pare per motivi di gelosia, si parlava di un paio di episodi violenti avvenuti in via Sammartini e in viale Lunigiana e di messaggi minatori inviati via Whatsapp. Secondo le informazioni a disposizione, Rebuzzini avrebbe violato le prescrizioni con telefonate e sms alla presunta vittima di atti persecutori. A quel punto, il gip, su richiesta della Procura, ha disposto l’aggravamento della misura.   

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Gli insulti ai carabinieri 

Il 29 settembre, Rebuzzini era stato anche denunciato dai carabinieri della stazione Garibaldi per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. Dopo aver chiamato il 112 per denunciare lo smarrimento del cellulare, se l’era presa con i militari intervenuti, insultandoli e minacciandoli, per poi filmarli con un altro smartphone.   

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La morte del padre  

Il quarantaquattrenne è stato il primo a soccorrere il padre Maurizio sul ballatoio del suo studio professionale al piano terra dello stabile di via Zuretti 2/A, provando anche a rianimarlo. Il critico fotografico era poi deceduto al Fatebenefratelli, e lì i medici avevano riscontrato segni compatibili con lo strangolamento sul collo del settantaquattrenne. Le indagini della Squadra mobile, coordinate dal pm Maria Cristina Ria, sono ancora in corso per identificare l’autore dell’aggressione letale.