È il suo peggior anno in Oranje fin qui e il centrocampista, dalla Juve alla nazionale, resta un caso

Esiste un Koopmeiners pre e un Koopmeiners post trasferimento alla Juventus e in questa era bianconera l’olandese continua a fare fatica. Da Torino alla sua nazionale. Una crisi senza confini e con più sfumature, dal bianconero all’arancione. Ieri sera la sua Olanda ha battuto Malta con un rotondo 4-0 grazie alla doppietta di Gakpo e ai gol di Depay e dell’ex Milan Reijnders: Koop si è goduto il poker dalla panchina.

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Koeman inizialmente l’aveva lasciato fuori dalla sua lista e già questa prima bocciatura non era passata inosservata. Poi l’infortunio di Timber ha aperto uno spazio che in prima battuta il ct non aveva voluto riservare a Teun, ma la sostanza non è cambiata. Allo stesso modo le statistiche di Koop in nazionale non hanno bisogno di essere aggiornate al momento: in tutto il 2025, ha indossato la maglia Oranje per 26 minuti in totale, ha giocato due partite di Nations League a cui poi sono seguite tre mancate convocazioni e due panchine (compresa l’ultima con Malta). È il suo peggior anno con l’Olanda da quando ha esordito – da titolare – nel 2020, nella selezione di Frank de Boer accanto a Wijnaldum. Allora centrocampista, ovviamente. E restando in tema ruolo ma tornando alla Juve, per ora il cambio di posizione ancora non è bastato a riportarlo a quel livello di imprescindibilità che si richiede ai giocatori su cui tanto si è investito. “Koopmeiners sta facendo fatica nel club, assolutamente. Ma i giocatori si mettono alla prova ai massimi livelli”, lo sa anche Koeman che ha un paio di giorni per riflettere se dargli o meno spazio nel prossimo impegno contro la Finlandia (domenica 12 alle 18). Più o meno gli stessi pensieri che meno di una settimana più tardi occuperanno la mente di Tudor, alle prese con la formazione anti-Como. Fiducia o bocciatura? L’olandese, che pesa sul bilancio ancora per 36 milioni, continua a oscillare tra l’una e l’altra, con qualsiasi maglia. Gennaio si avvicina ma il mercato per ora non spaventa e la Juve continua a sperare nel recupero del giocatore e dell’investimento.