Architetto, docente universitario, scrittore, Rocco Romeo, originario di Bova marina, racconta nella sua ultima fatica letteraria la storia di una pioniera dell’architettura italiana: la prima donna laureata alla Federico II di Napoli, una figura ancora poco conosciuta ma di straordinaria attualità.
Il volume dal titolo: “Stefania Filo Speziale. Architettura del silenzio e della luce”, edito da Armando De Nigris Editore nella collana Palepolisc uscirà il prossimo 27 ottobre.
Prof Romeo come nasce l’idea di questo libro?
“Il desiderio è nato dal bisogno di restituire voce e luce a una donna che ha fatto la storia senza mai cercare clamore. Stefania Filo Speziale rappresenta una figura colta, riservata e al tempo stesso rivoluzionaria: ha saputo imporsi in un ambiente esclusivamente maschile grazie alla forza del talento e alla grazia della misura. Raccontarla significava rendere omaggio non solo all’architetta, ma alla donna, all’intellettuale e alla pioniera del pensiero moderno sull’abitare”.
Cosa l’ha colpita di più di questa donna?
“Mi ha colpito la sua forza silenziosa. Non ha mai cercato ribalte, ma ha lasciato tracce profonde nel paesaggio urbano e nella memoria culturale del nostro Paese. È stata una donna determinata e consapevole, la prima laureata in architettura in un’Italia che stentava ancora a riconoscere pienamente il ruolo femminile nelle professioni. La sua vita è un inno alla discrezione e al coraggio, un esempio per le giovani generazioni”.
Ci racconti qualcosa della sua storia?
“Stefania Filo Speziale nacque a Napoli nel 1905. Studiò architettura alla Federico II, dove si laureò nel 1932, aprendo una strada nuova per le donne nel mondo accademico e professionale. Collaborò con grandi maestri come Marcello Canino e partecipò alla realizzazione di opere significative del razionalismo napoletano, tra cui la Mostra d’Oltremare.
La sua architettura parla di luce, ordine e armonia, un linguaggio poetico e rigoroso al tempo stesso. Nel libro ho voluto immaginare un dialogo con lei, una sorta di “intervista impossibile”, per restituire voce e umanità a una figura troppo spesso dimenticata”.
Un passaggio del libro che sintetizza il suo spirito?
““Ogni pietra, ogni spazio, ogni gesto del costruire è un modo per rendere visibile l’anima. Stefania Filo Speziale questo lo sapeva, e lo ha fatto con grazia e coraggio”.