Uno studio del Rizzoli appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Seminars in Arthritis and Rheumatism fornisce dati rassicuranti sulla sicurezza dei vaccini contro il Covid-19 in relazione al possibile rischio di sviluppare malattie articolari autoimmuni o infiammatorie, come l’artrite reumatoide o l’artrite psoriasica.
I timori sulle malattie autoimmuni e i vaccini
La possibilità di indurre malattie autoimmuni è stata spesso temuta in relazione ai vaccini contro il Covid-19, sia per l’impiego di una tecnologia innovativa a Rna messaggero, sia per la rapidità con cui sono stati sviluppati e autorizzati.
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Metodologia della ricerca e risultati
Questa ricerca, condotta dalla Reumatologia dell’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna in collaborazione con il gruppo di Statistica Medica dell’Università di Milano-Bicocca, ha analizzato oltre 650.000 segnalazioni raccolte nel sistema di farmacovigilanza statunitense Vaers (Vaccine adverse event reporting system).
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Lo studio ha valutato in particolare se casi di artrite fossero riportati con frequenza superiore dopo la vaccinazione anti Covid-19 rispetto ad altri vaccini comunemente utilizzati.
I risultati mostrano che, a fronte di oltre 403 milioni di dosi somministrate, sono stati riportati circa 13,8 casi di artrite infiammatoria per un milione di dosi, una frequenza sovrapponibile a quella osservata con altri vaccini e in linea con il rischio comune di sviluppare malattie come artrite infiammatoria.
“I nostri risultati rafforzano la fiducia nei vaccini anti Covid-19, confermandone il profilo di sicurezza anche rispetto a possibili eventi avversi di interesse reumatologico”, afferma il dottor Jacopo Ciaffi, primo autore dello studio.
“Questi dati — aggiunge il responsabile della Reumatologia e coordinatore del gruppo di ricerca professor Francesco Ursini — sono fondamentali per supportare un’informazione oggettiva e basata sull’evidenza scientifica. Grazie a grandi database di farmacovigilanza come lo statunitense Vaers, abbiamo a disposizione preziosi dati che ci permettono di sviluppare una ricerca dal valore tangibile”.
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