Nell’anno del Giubileo, la Pinacoteca civica di Como celebra uno dei suoi più illustri concittadini con una grande mostra dedicata a Paolo Giovio (1483–1552), umanista, vescovo, medico e storico, nonché ideatore della più ambiziosa galleria di ritratti del Rinascimento europeo.

La Collezione. Paolo Giovio e i ritratti senza tempo, a cura di Bruno Fasola, riunisce per la prima volta un nucleo consistente di opere originali della collezione gioviana, provenienti dalla Pinacoteca, da prestigiose istituzioni museali e dai collezionisti privati. L’ultima mostra dedicata alla collezione gioviana risale al 1983 in occasione del V centenario della nascita di Paolo Giovio, pertanto l’esposizione di Como è molto attesa dal pubblico e dagli studiosi.

Una collezione enciclopedica di volti e storie

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La raccolta, costituita da Giovio in circa trent’anni, comprendeva oltre quattrocento ritratti di personaggi di ogni tempo e provenienza: da Romolo fino ai protagonisti del suo tempo, passando per figure del mondo musulmano, dell’Etiopia e della Moscovia. La selezione, straordinariamente inclusiva per l’epoca, includeva anche avversari della cristianità come i pirati turchi, nemici personali di Giovio come Georg Frundsberg, e donne celebri come Faustina Mancini e Rossellana, moglie di Solimano il Magnifico. Una parte significativa era dedicata a letterati, umanisti, papi ed ecclesiastici — da Pietro Bembo a Daniele Barbaro, fino a Clemente VII.

I ritratti erano accompagnati da testi illustrativi, gli Elogia, redatti dallo stesso Giovio a descrizione fisica e morale del personaggio raffigurato. Come spiega il curatore Bruno Fasola “Paolo Giovio si procurò i ritratti richiedendoli ai suoi protettori, ai personaggi che conobbe personalmente, uomini politici, ecclesiastici, uomini di cultura e agli artisti che conosceva personalmente come il Vasari, di cui fu ispiratore nella compilazione delle Vite. Più che la qualità artistica del ritratto, che comunque non mancò di esser presente nella collezione, a Giovio interessava che il ritratto fosse veritiero. Egli cercava la vera imago del personaggio rappresentato e si documentava, per quanto possibile, sulla provenienza della fonte da cui era tratto il ritratto, quando non era stato realizzato dal vero. La collezione, come il Museo in cui era ospitata, divennero subito famosi presso gli uomini di cultura e i potenti del tempo che inviarono i loro pittori a Como a copiare i ritratti, primo fra tutti il duca Cosimo I Medici, protettore del Giovio. Si formarono così altre serie che vennero in seguito integrate: la Gioviana degli Uffizi, quella della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la serie del castello di Ambras ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna. La stampa degli Elogia del 1575 con le illustrazioni di Tobias Stimmer dei ritratti gioviani diede poi impulso ulteriore alla diffusione delle immagini degli uomini illustri”. 

La “Villa Museo” e la dispersione della collezione

Villa Museo di Paolo Giovio e imprese

I ritratti erano destinati a un edificio senza precedenti: la “Villa Museo” sulle rive del lago di Como, concepita da Giovio come luogo di celebrazione della memoria storica attraverso l’arte. Decorata con affreschi raffiguranti le Muse e i loro interpreti, la villa fu il primo esempio di spazio progettato per custodire una collezione pubblica. Demolita prima del 1615 per far posto all’attuale Villa Gallia, vide la dispersione della collezione, oggi in parte riunita con il maggior nucleo conosciuto dei 38 dipinti originali conservati in Pinacoteca Civica.

Le opere in mostra

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Oltre ai 38 ritratti originali di proprietà comunale, la mostra annovera il bellissimo ritratto di Alessandro Achillini delle Gallerie degli Uffizi, il ritratto di Francesco Maria Della Rovere attribuito alla bottega di Tiziano, l’autoritratto di Baccio Bandinelli o l’affascinante Rossellana Uxor Solimani, che rappresentano solo una parte degli enigmatici personaggi delle collezioni private, che si potranno ammirare in Pinacoteca. Tra i capolavori figurano infatti opere di Dosso Dossi, Amico Aspertini, Bernardino Campi, Ridolfo del Ghirlandaio, Francesco Salviati, Baccio Bandinelli e le botteghe di Tiziano, di Sebastiano del Piombo e di François Clouet. In esposizione anche il celebre ritratto di Cristoforo Colombo, considerato il più veritiero tra quelli pervenuti. In mostra, virtualmente, e in catalogo saranno presenti anche i preziosi singoli ritratti della Pinacoteca di Brera, della National Gallery of Canada di Ottawa, del Chicago Art Institute e della Sidney Art Gallery of New South Wales, che per motivi conservativi non è stato possibile esporre.

Un allestimento che dialoga con il visitatore

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Il percorso espositivo, articolato nelle sale del piano nobile della Pinacoteca, propone un’esperienza coinvolgente: quattro sale tematiche metteranno in dialogo i ritratti; il salone centrale ospiterà un’installazione multimediale che permetterà al pubblico di “varcare la soglia del tempo” per incontrare idealmente Paolo Giovio e i personaggi della sua collezione; lo spazio Campo quadro offrirà strumenti interattivi di approfondimento storico e biografico.
All’ingresso della mostra, un’installazione interattiva aspetterà i visitatori per una trasformazione sorprendente: basterà un semplice selfie per essere catapultati nell’universo gioviano e trasformarsi in un vero e proprio ritratto d’autore. Il tuo volto diventerà parte della collezione, pronto per i social con l’hashtag dedicato!
Due nuove sale rimarranno dedicate permanentemente alla quadreria di Paolo Giovio, rinnovando così il percorso di visita del museo.

Restauri, pubblicazione e attività didattiche

La mostra è il risultato di una campagna di restauri avviata dal Comune di Como nel 2021 con il sostegno di istituzioni, associazioni e privati del territorio. A corredo dell’esposizione, sarà pubblicato un importante volume scientifico edito da Electa, curato da Bruno Fasola che raccoglierà le schede dei ritratti ad oggi conosciuti e un importante contributo dalle Gallerie degli Uffizi.

Un convegno per la comunità scientifica

Il 31 gennaio 2026 la Pinacoteca Civica organizzerà un convegno di approfondimento sugli studi più recenti dedicati a Paolo Giovio e alla sua collezione con la partecipazione di Bruno Fasola, Sonia Maffei (Università di Pisa), Alberica Barbolani Da Montauto (Gallerie degli Uffizi), Francesca Del Torre (Kunsthistorisches Museum di Vienna), Costanza Barbieri (Accademia di Belle Arti di Roma), Andrea Donati (storico dell’arte) e Magda Noseda (già Archivio di Stato).

La collezione diventa un album delle figurine

Sebastiano del Piombo (attribuito)_Ritratto di Campsone Gauro

La Pinacoteca, in collaborazione con l’associazione Luminanda e le insegnanti Erica Pigliapochi (Istituto Como Lago), Chiara Butti (Istituto Como Nord) e Laura Somigliana, ha dato vita a un progetto originale: trasformare la collezione museale in un album di figurine. Questo strumento, pensato per stimolare la curiosità e la partecipazione dei più piccoli, sarà distribuito a tutti gli alunni delle classi terze delle scuole primarie della città.
Attraverso giochi, attività e contenuti educativi, i bambini potranno scoprire la figura di Paolo Giovio e immergersi nella sua straordinaria raccolta di ritratti. La storia si trasforma così in un’esperienza ludica e condivisa, capace di avvicinare i giovani esploratori all’arte e alla memoria del territorio.

Iniziative collaterali

La mostra vedrà la realizzazione di una serie di eventi collaterali tra cui si segnalano:
Sabato 1° novembre, dalle 10 alle 13, con partenza dalla mostra in Pinacoteca, si terrà la passeggiata creativa “Gli illustri comaschi da Giovio al Risorgimento”, con apertura straordinaria dell’ex Palazzo Municipale di via Cinque Giornate dove sono conservati diciotto ritratti dipinti nel 1847, a cura di Sentiero dei Sogni. Conduce Pietro Berra. Iscrizioni qui.
Sabato 22 novembre, dalle 10 alle 13, sempre con partenza dalla mostra in Pinacoteca, si terrà la passeggiata creativa “L’età di Giovio e un ritratto da romanzo”, a cura di Sentiero dei Sogni, con la partecipazione dello scrittore Pieralvise Zorzi che ha dedicato il libro “Il serenissimo bastardo” ad Alvise Gritti, spregiudicato figlio illegittimo del doge di Venezia, il cui unico ritratto si trova nella collezione gioviana della Pinacoteca di Como. Iscrizioni qui.
Verranno inoltre programmate visite guidate con il curatore e attività per bambini e famiglie durante tutto il periodo della mostra.

Durante il periodo di apertura, la mostra sarà visitabile con il normale biglietto d’ingresso della Pinacoteca oppure con la CoMmUnity card, la tessera annuale che consente l’accesso a tutte le mostre temporanee e alle collezioni permanenti della Pinacoteca civica.

La card consente di accedere senza limiti alla Pinacoteca civica, al Tempio Voltiano e alla Cattedrale di Como negli orari di apertura ed è valida 365 giorni dalla data di acquisto. È acquistabile presso le biglietterie museali, l’Info point del Broletto e qui.