«Bentornati. Vi ringrazio per i doni che conserverò con grandissima cura». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto in Quirinale le nazionali di volley campioni del mondo.
«Le medaglie sono vostre – prosegue il presidente -, le portate con orgoglio, e deve essere una sensazione straordinariamente coinvolgente. Siete stati formidabili, complimenti e grazie ancora per le emozioni che avete trasmesso. Siete stati seguiti in maniera appassionata da tutti gli italiani, da tutto il Paese. Vorrei estendere il saluto a chi non può esser stato presente oggi qui con noi, al capitano Simone Giannelli, che ringrazio per la lettera inviatami, a Myriam Sylla, Ad Alessia Orro, a Roberto Russo e a Yuri Romanò. Sono molto contento per la presenza di Daniele Lavia, che ha partecipato anche lui al Mondiale con cuore e mente. Il percorso di queste due squadre è stato straordinario e pieno di fascino. Ringrazio tutti gli staff per la grande opera di accompagnamento, così come ringrazio i due commissari tecnici Julio Velasco e Ferdinando De Giorgi, per l’impegno e per quello che hanno messo in campo, fuori dal campo per poter far arrivare gli atleti nel miglior modo possibile, e anche soprattutto per l’estrema lucidità avuta durante i vari time out. Un’azione di guida davvero eccelsa. Ho seguito gli incontri. Per le campionesse fino alla Polonia devo dire la verità che è stato un percorso davvero eccellente, ma la semifinale e la finale sono state entusiasmanti».
APPROFONDIMENTI
«Devo dirle in piena sincerità che lei, caro Presidente è diventato il Nostro Motivatore. Prima di partire per le Filippine – all’interno del nostro percorso formativo di squadra – abbiamo visto il video con il discorso fatto dal nostro capitano Giannelli nell’occasione del mondiale vinto nel 2022 che finiva con l’auspicio di vederla ancora il prima possibile. Questa è stata la prima nostra spinta motivazionale», spiega Fefè De Giorgi, commissario tecnico salentino dell’Italia maschile. E lancia una battuta: «L’altra volta le avevo confidato del nostro grido agonistico di Noi Italia. Oggi le voglio confidare delle tre parole imperative che abbiamo utilizzato grazie all’ispirazione del nostro fisioterapista toscano Pito, nelle due ultime partite: Divertitevi perché la pallavolo è sempre un gioco e l’atleta di alto livello non deve mai rinunciare alla fanciullesca natura divertente del gioco. Lottate… la forza di un carattere morale per affrontare le faticose sfide inevitabile per arrivare a traguardi significativi Resistete…la tenacia di credere insieme che i sogni si possono realizzare. Signor Presidente vorrei chiudere con un auspicio. Lei ha ancora un po’ di anni di mandato…io qualcuno di meno…mi piacerebbe rivederla a breve».
«Alle spalle di quelle Coppe sollevate al cielo da Anna e Simone – i nostri straordinari capitani – c’è il volto di un intero movimento: delle migliaia società di base, dei club di vertici, di tecnici, dirigenti, volontari, e soprattutto delle migliaia di ragazze e ragazzi che ogni giorno entrano in palestra con un sogno negli occhi. La pallavolo italiana è una grande famiglia ed è lo sport per le famiglie. Un movimento forte, sano, che cresce nelle palestre scolastiche, nelle piccole società di provincia. È una realtà che unisce, che educa, che forma: dentro e fuori dal campo. E oggi, più che mai, abbiamo il dovere di farla crescere ancora», ha aggiunto il presidente della Federazione, Giuseppe Manfredi (di Alberobello).