Gli azzurri a Cesena dominano contro un avversario ostico. Doppietta per il centrocampista della Roma che trascina, ma è tutta l’Italia a gioca una delle partite più belle degli ultimi anni


Alex Frosio

Giornalista

10 ottobre – 20:21 – MILANO

L’Italia più bella degli ultimi anni rimpicciolisce la Svezia: con Baldini tre vittorie su tre, questa super convincente. E poi c’è subito Camarda: gol con scavetto su rigore. Prima e dopo, doppietta di Pisilli, il migliore, e gol a chiudere di un altro debuttante, il ragazzo di casa Berti, centrocampista del Cesena.

il primo tempo—  

Al Manuzzi, nel tridente di Baldini Cherubini è a destra, Camarda in mezzo, Koleosho a sinistra. In porta debutta Palmisani, in difesa prima anche per Mane, per l’indisponibile Chiarodia, e per Bartesaghi a sinistra. L’avvio mette subito in chiaro la supremazia che l’Italia vuole esercitare. Al primo pallone toccato con l’Under 21, Camarda potrebbe subito segnare: ispirato in verticale da Koleosho sulla profondità, il 9 azzurro incrocia con il sinistro, il terzino Antwi lo chiude. La Svezia è messa malissimo in campo. Porta in modo sconclusionato la prima pressione e per questo sulla nostra destra si forma costantemente un tre contro due, in cui operano Palestra, Cherubini e soprattutto Pisilli, che gode di libertà inaspettata. Boudri che dovrebbe curarlo infatti vaga per il campo. E al 12’ il romanista apre il punteggio: il pessimo Makolli sbaglia il disimpegno orizzontale, “Piso” che stava andando in pressione sul ricevente Zatterstrom riceve passeggiando e poi incrocia il destro. È un monologo azzurro, che ha il solo difetto di non allungare subito nel punteggio. La Svezia risale soltanto cercando largo Njie, che però da solo può poco. Al 32’ tripla occasione per noi: cross di Koleosho, palo di testa di Pisilli (ovviamente liberissimo), Cherubini sulla ribattuta trova prima il salvataggio di Zatterstrom e poi quello del portiere Bishesari. Palmisani invece deve intervenire solo su una punizione defilata di Bjorklund, poi l’Italia esonda. Al 39’ un lancio di Bartesaghi trova Camarda – vecchia intesa milanista -, il centravanti difende palla e si fa stendere da Makolli. Poi va sul dischetto. E lì esibisce tutta la propria superiorità: scavetto di personalità gigantesca e 2-0 Italia. Primo gol in Under 21, già memorabile. L’Italia già spigliata diventa irresistibile. Ancora Camarda, dribbling a rientrare e destro fuori di poco. Poi l’azione meravigliosa del 3-0: gli azzurrini escono dal basso a sinistra, Ndour apre dall’altra parte per Palestra che si appoggia a Cherubini e riceve su sovrapposizione, cross basso per il rimorchio di Pisilli che piazza sotto la traversa. Spettacolo.

la ripresa—  

 Si ricomincia con Kurtulus al posto di Thorell: un difensore per un centrocampista, la Svezia si mette 3-4-3 per tentare di arginare le ondate azzurre. Che si attenuano solo perché la fame è appagata, come dimostra una distrazione di Marianucci che lancia Sonko, ma Mane chiude splendidamente in area. L’Italia comunque non smette di spingere. E si diverte: elastico di Koleosho e cross, Camarda di testa centra il palo. Poi triangolo largo Pisilli-Cherubini-Pisilli, destro secco respinto da Bishesari. Backstrom cambia tutto il tridente e Kusu-Asari da centravanti al posto di Swedberg, che centravanti non è, è un punto di appoggio più affidabile per la risalita svedese. E libera il tiro più pericoloso dei suoi a ridosso del 90’: Mane devia, Palmisani alza e poi stoppa il colpo di testa di Kurtulus sull’angolo successivo. Nel frattempo Baldini ha premiato il territorio facendo debuttare il cesenate Berti, dentro anche Pafundi e Ekhator, poi Dagasso e Fini. Il centravanti del Genoa sfiora il poker con uno sprint e sinistro in diagonale appena largo, il suo compagno Fini guadagna nel recupero il rigore dell’effettivo 4-0: su invito del pubblico del Manuzzi, Pafundi cede l’esecuzione a Berti, che non sbaglia. Italia semplicemente perfetta.