di
Alessandro Bocci

Gli azzurri non devono farsi distrarre dal ping pong di emozioni con la Norvegia. La nostra Nazionale ha ritrovato lo spirito giusto, ma bisogna chiudere la porta di Donnarumma

L’Italia, sulla strada verso il Mondiale, è davanti a una dolce condanna: vincerle tutte per non avere rimpianti e preparare nel migliore dei modi il campo a quello che sembra ineluttabile: il terzo playoff consecutivo, una specie di maledetta roulette russa. Il paradosso è che dobbiamo chiedere a Israele, la nostra rivale per il secondo posto, di fermare la Norvegia per poter sperare di agguantare il primo. Il rischio, in questo sabato italiano, è farsi distrarre dal ping pong di emozioni e snobbare l’Estonia. Meglio contare sulle nostre forze, che è un po’ il mantra di Gattuso dal giorno del suo insediamento. L’allenatore ha conquistato tutti, dai dirigenti ai giocatori, con la schiettezza e il lavoro. Le parole di Donnarumma e di Tonali, leader del gruppo, fanno sperare che il percorso, appena iniziato, sia quello giusto. Ma troppe volte, nel recente passato, abbiamo creduto in ripartenze che invece anticipavano nuovi disastri. E non vogliamo ripetere lo stesso errore.

L’obiettivo: trovare l’equilibrio per supportare due punte

Diamo fiducia, chiediamo risposte. L’Italia ha ritrovato lo spirito, l’energia e la voglia di lottare. Ma gli allenamenti sono una cosa e le partite un’altra. Al freddo di Tallinn e nella gelida atmosfera di Udine, oltre alle vittorie, ci aspettiamo progressi sul piano tattico e dell’organizzazione di squadra. Le bollicine di Bergamo sono evaporate nella rocambolesca notte di Debrecen, dove gli strafalcioni difensivi hanno rischiato di compromettere la nostra rincorsa. Non è accettabile prendere quattro gol da Israele, noi che eravamo i maestri della difesa. Gattuso lo sa e sugli errori ha lavorato. L’obiettivo, immediato, è mettere su una squadra che sappia sopportare due punte, diventate il bene più prezioso, chiudendo la porta di Donnarumma. Concretezza e personalità per risalire la china. Già da stasera. In Estonia abbiamo sempre vinto, tre volte su tre, ma sarebbe un errore trascurare il fatto che la Norvegia lo ha fatto solo per 1-0 rischiando il pari. La sintonia raggiunta tra il c.t. e i suoi discepoli è un buon punto di partenza. Ma è tempo di riannodare i fili della nostra storia.



















































11 ottobre 2025