Un anno fa, di questi tempi (era il 22 ottobre 2024), la sfida tra i Los Angeles Lakers e i Minnesota Timberwolves entrò di diritto nei libri di storia dell’Nba (e non solo) per la presenza in campo in contemporanea di LeBron James e del suo primogenito Bronny. Mai prima di allora un padre e un figlio erano stati schierati in un match ufficiale della National Basketball Association, per di più con indosso la stessa divisa di gioco. Un momento davvero emozionante che, verosimilmente, avrà un seguito anche nel corso della stagione in partenza il 21 ottobre prossimo. Di sicuro, dopo ventidue anni consecutivi, il 40enne di Akron non sarà fra i protagonisti della Opening Night a causa di un infortunio (un problema di sciatalgia sul lato destro del corpo lo costringerà a saltare il debutto stagionale contro i Golden State Warriors di Stephen Curry). Una doccia fredda per la formazione californiana e per il suo giocatore più rappresentativo, recentemente tornato in copertina anche per alcune sue dichiarazioni (in particolare, nel corso di un’intervista, ha smentito le voci sul suo patrimonio netto di un miliardo di dollari, affermando scherzosamente di essere economicamente al verde) e per la sua The decision of all decisions con cui, per diverse ore, ha fatto credere a molti di essere ormai pronto ad annunciare il ritiro (in realtà si trattava semplicemente di una trovata pubblicitaria per la promozione di un noto brand di cognac). Ai Lakers c’è anche suo figlio Bronny, quindi in casa James il basket è la passione più diffusa, ma non è l’unico elemento che li accomuna. Entrambi possiedono infatti una discreta collezione motoristica. Certo, non mancano le differenze nei gusti. Per esempio il vincitore di quattro titoli Nba è un amante dei marchi italiani come Ferrari e Lamborghini, mentre il figlio punta su Mercedes Amg e Dodge. Ma c’è anche qualche analogia tra le due collezioni.