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Redazione Economia

Per attuare direttiva europea Market design, Il Cdm ha approvato un decreto che intende tutelare il consumatore con prezzo e dettagli più trasparenti ma concede più tempo per semplificare la procedura di cambio fornitore

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo di attuazione della direttiva europea Market design (Disegno del mercato), una riforma che intende tutelare il consumatore offrendo maggiore chiarezza nella scelta del fornitore energetico, nei contratti e nelle modalità di fissazione del prezzo. Il provvedimento ha l’obiettivo di rendere i prezzi più chiari, vietare ai fornitori di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali, ma anche far slittare il cambio di fornitore in 24 ore che sarebbe dovuto scattare dal prossimo primo gennaio 2026.

Trasparenza e divieti ai fornitori

La priorità è che le informazioni delle bollette siano trasparenti, su cui si sta muovendo anche l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) secondo quanto stabilito anche dal decreto 210/2021. In particolare, l’intenzione è ampliare indicazioni fornite sul documento che accompagna la fattura della luce: non solo il fornitore – con tanto di dati e contatti per l’assistenza ai consumatori – ma anche prezzo totale con le diverse specifiche, eventuali promozioni, sconti o servizi aggiuntivi. Altro tema centrale è non permettere ai fornitori di modificare unilateralmente le condizioni economiche e di durata dei contratti di fornitura di energia elettrica a tempo determinato e a prezzo fisso e nemmeno di risolvere i contratti prima della scadenza.



















































Cambiare il fornitore

Infine, il decreto introduce anche un passaggio che riguarda i tempi dell’operatività del cambio di fornitore in 24 ore: l’obbligo sarebbe dovuto scattare dal primo gennaio 2026 per allineare il nostro Paese alla direttiva europeo e velocizzare le tempistiche di tali procedure, che al momento richiedono diverse settimane anche fino a due mesi. Il provvedimento fissa una nuova scadenza generica «entro il 2026» – e non più entro la fine dell’anno in scorso – per fornire più tempo alla semplificazione delle procedure di modifica del fornitore. «Questo provvedimento conferma la volontà del governo di porre il cittadino al centro delle scelte energetiche — ha commentato il ministro Gilberto Pichetto Fratin, da cui è partita la proposta —, come consumatore consapevole e insieme orientato alla condivisione di energia rinnovabile, dunque interprete fondamentale della transizione».

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11 ottobre 2025 ( modifica il 11 ottobre 2025 | 09:31)