Nato nel 1998 a Torino, il collettivo Opiemme cerca da sempre nuovi modi per presentare la poesia unendo il mondo delle arti visive a quello della letteratura, con rimandi alla poesia visiva e azioni di performance. I volti che si celano dietro al collettivo sono quelli di Margherita Berardinelli, Tommaso Campano e Davide Bonatti, a cui si deve anche la nascita di Magasin CLD1, il nuovo studio del collettivo che apre in Via Baltea 7, nel quartiere chiamato Barriera di Milano, con la mostra Human Gravity, dedicata al rapporto tra uomo e natura.
Lo spazio “Magasin CLD1” in Barriera di Milano a Torino
“Non è una galleria, un’associazione o un centro culturale”, così esordiscono i membri del collettivo Opiemme. “È solo un magazzino che periodicamente aprirà a visite e ospiterà mostre e opere di altre artiste e artisti, oltre a quelle di Opiemme, offrendo uno sguardo sul passato, sul presente e sul futuro del collettivo”.
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Opiemme, Pantera, Dimebag Darrell, Dean ML, 2023
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Opiemme, Beatles, John Lennon, Rickenbacker 325, 2025
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Alessandra Maio, So-stare 1, parlo al vento, 2023, watercolor and pencil on cotton paper, 25 x 25, low cm
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Defe, Senza titolo, 2024, 25×25 cm, Matita colorata su carta, Ti sei mai chiesto quale funzione hai, Magasin CLD1 low
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Magasin CLD1, Opiemme
La mostra “Human Gravity” da Magasin CLD1 a Torino
Lo spazio ospita Human Gravity, mostra che ha avuto il suo esordio nel novembre 2024 presso la Galleria Marignana Arte di Venezia, con una differente selezione di artisti e lavori e che qui sarà visibile fino al 2 novembre 2025. Per l’occasione sono riunite una serie di opere di piccolo formato (25×25 cm) che presentano le origini del progetto espositivo, incentrato sul rapporto tra uomo e natura, partendo dalla domanda posta dall’antropologa Sabina Spada: perché ci pensiamo fuori dalla natura, quando in realtà siamo avviluppati in una rete di interconnessioni con ogni altra forma di esistenza, organica e inorganica? Noi non siamo forse natura?
Quesito a cui “volevamo che ognuno si concentrasse su una domanda specifica, la esplicitasse e mediasse col proprio lavoro”, continua l’antropologa. “Non per dare risposte, bensì per creare nuove prospettive e dubbi negli spettatori”.
La mostra del collettivo Opiemme in un ristorante
Affiancato a questo progetto c’è anche Corde, la mostra inedita del collettivo Opiemme ospitata negli spazi del ristorante Bel Andi, in Via Belfiore 16/bis, sempre a Torino. Si tratta di opere pittoriche realizzate su diversi supporti – tra cui porte e cornici – con stencil, spray e dripping, dedicate a strumenti musicali. “Volevamo cambiare le pareti del locale e avere una mostra che raggiungesse un pubblico eterogeneo e ampio in uno dei momenti che tutti amiamo: il piacere di sedersi a tavola, condividere cibo e storie”, spiegano i membri del collettivo torinese.
Valentina Muzi
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