Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte al mondo, con circa 17,9 milioni di decessi ogni anno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche in Italia la situazione resta preoccupante: ogni anno si registrano tra 130.000 e 150.000 nuovi casi di infarto miocardico acuto, di cui oltre 25.000 pazienti muoiono prima di arrivare in ospedale (Rapporto Osservasalute 2023). Numeri che, nonostante i progressi della medicina, delineano un quadro ancora allarmante. Eppure – come illustrato in un articolo dai colleghi di Today.it – gli esperti sono concordi: la maggior parte degli infarti si può prevenire.
L’80% degli eventi cardiaci potrebbe essere evitato contrastando i fattori di rischio più comuni
Secondo le principali società cardiologiche, oltre l’80% degli eventi cardiaci potrebbe essere evitato intervenendo sui fattori di rischio più comuni – fumo, colesterolo alto, pressione elevata, sedentarietà, stress, obesità e diabete – e adottando uno stile di vita sano, con alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e controlli periodici.
Nonostante ciò, molte persone continuano a ignorare i segnali che il corpo invia, spesso settimane prima dell’evento. È proprio su questo aspetto che ha voluto richiamare l’attenzione la dottoressa Sandy Yang, medico di Medicina generale di Sydney (Australia), che in un video diventato virale ha lanciato un appello semplice ma potentissimo: “Il corpo ci avverte prima di un infarto. Riconoscere i segnali può letteralmente salvarvi la vita”. Secondo la dottoressa Yang, i sintomi possono comparire anche settimane prima di un attacco di cuore, ma vengono spesso confusi con disturbi comuni. Ecco i più importanti da riconoscere.
I segnali d’allarme da non ignorare
1. Nausea e vertigini frequenti
Uno dei sintomi più subdoli e spesso sottovalutati è la nausea ricorrente accompagnata da vertigini o instabilità. Molte persone tendono ad attribuirla al caldo, allo stress o a un calo di pressione, ma quando si presenta senza una causa apparente – come gravidanza, infezioni o farmaci – può indicare una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello o al cuore. Secondo la Heart Foundation, visione offuscata, vomito improvviso o senso di sbandamento possono essere segnali di problemi circolatori o di un’alterazione cardiaca in corso. “Se non c’è una causa chiara, consultate subito un medico – avverte la dottoressa Yang – Potrebbe essere il modo in cui il vostro cuore chiede aiuto”.
2. Stanchezza estrema e mal di testa persistenti
Una stanchezza insolita e debilitante, che non passa nemmeno dopo un buon riposo, è un altro segnale da non sottovalutare. Non si tratta della normale spossatezza da stress o mancanza di sonno, ma di un esaurimento profondo che spesso si accompagna a mal di testa cronici o in peggioramento. Questo tipo di sintomi può derivare da un insufficiente apporto di ossigeno ai tessuti dovuto a un cuore che non pompa in modo efficiente. “Quando la circolazione non è ottimale, il corpo entra in uno stato di allerta: vi sentite deboli, svuotati, e la testa ne risente. È il momento di ascoltare quel segnale”, spiega la dottoressa.
3. Intorpidimento o formicolio su un lato del corpo
Un improvviso intorpidimento o formicolio a un braccio, una gamba o metà del viso può essere un sintomo legato a una riduzione del flusso sanguigno, segno che il cuore potrebbe non pompare come dovrebbe. In alcuni casi, questo fenomeno è causato da un’anomalia nella trasmissione dei segnali nervosi dovuta a un afflusso di sangue irregolare. L’intorpidimento, soprattutto se riguarda un solo lato del corpo, può inoltre essere un segnale precoce di ictus, un’altra emergenza cardiovascolare causata dall’ostruzione dei vasi sanguigni cerebrali. “Non aspettate che passi da solo. Ogni minuto perso può fare la differenza”, avverte Yang.
4. Cambiamenti improvvisi della vista
Un calo improvviso della vista – come visione doppia, sfocata o un occhio che sembra “coperto da una tenda” – può essere provocato da un vaso sanguigno ostruito che impedisce il corretto afflusso di sangue alla retina o ai centri visivi del cervello. Si tratta di un sintomo potenzialmente grave, spesso associato a coaguli o accumuli di placca che ostruiscono i vasi sanguigni: un segnale che la circolazione è compromessa e che potrebbe preludere a un infarto o a un ictus. “Quando il sangue non fluisce correttamente, la vista è uno dei primi sensi a risentirne – sottolinea la dottoressa – Non è solo una questione oculistica: è un segnale cardiaco”.
I sintomi non sono uguali per tutti
Secondo la Heart Foundation, il dolore al petto e la mancanza di respiro restano i sintomi più noti dell’infarto, ma non sempre sono i primi a comparire. In particolare nelle donne, i segnali possono essere più lievi e diffusi, come vertigini, nausea, dolore alla schiena o alla mascella, sudorazione o un malessere generale difficile da definire. In alcuni casi, si parla di infarto silenzioso, che si manifesta senza dolore evidente, rendendo ancora più importante la capacità di ascoltare il proprio corpo. Gli esperti ricordano che i sintomi possono presentarsi singolarmente o insieme, durare almeno 10 minuti e svilupparsi gradualmente. Qualsiasi disturbo insolito o inspiegabile va sempre segnalato al medico.
Infarti nelle donne: segnali diversi e spesso ignorati
Negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato che gli infarti nelle donne si manifestano e si sviluppano in modo diverso rispetto a quelli maschili, e per questo vengono spesso riconosciuti troppo tardi. I sintomi possono essere meno evidenti: nausea, stanchezza improvvisa, sudorazione fredda, dolore alla schiena o alla mandibola, anziché il classico dolore toracico. Segnali che molte donne attribuiscono allo stress o alla stanchezza, ritardando la richiesta di aiuto. Anche i meccanismi dell’infarto possono differire: nelle donne, più frequentemente, la causa non è una placca che blocca l’arteria, ma fenomeni come la dissezione coronarica spontanea o un flusso sanguigno ridotto dovuto a spasmi o alterazioni dei piccoli vasi.
Gli studi indicano che una donna su tre riceve una diagnosi tardiva o errata, e che la mortalità dopo un infarto resta più alta rispetto agli uomini. Una disparità dovuta anche alla sotto-rappresentazione femminile negli studi clinici, che rende più difficile riconoscere i segnali specifici. Pertanto, gli esperti sottolineano un messaggio chiaro: ascoltare il proprio corpo e non ignorare sintomi insoliti può fare la differenza tra la vita e la morte.
Quando agire e come prevenire
La buona notizia è che prevenire è possibile. Oltre alle abitudini salutari già citate, la Heart Foundation raccomanda di:
- Smettere di fumare;
- Praticare attività fisica regolare (almeno 150 minuti a settimana);
- Seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e povera di grassi saturi;
- Mantenere un peso corporeo sano;
- Limitare il consumo di alcol;
- Gestire lo stress e monitorare regolarmente pressione e colesterolo.
Per chi soffre di diabete, è fondamentale controllare la glicemia; le donne, inoltre, dovrebbero prestare attenzione a condizioni specifiche come sindrome dell’ovaio policistico, complicazioni in gravidanza, menopausa precoce, malattie autoimmuni o terapie ormonali. “I sintomi possono essere uno o più, lievi o intermittenti – conclude la dottoressa Yang – ma non vanno ignorati. Se qualcosa non ti sembra normale, affidati subito a un medico. Agire in tempo può fare la differenza tra la vita e la morte”.