FP2 emozionanti? Macché. Praticamente si sono corse solo per una metà, perché il botto durissimo dell’Aston Martin di Lance Stroll alla Sopraelevata ha tolto quasi 15 minuti e, di mezzo, si sono messi sia i problemi tecnici della Racing Bulls di Isack Hadjar sia il lungo di Alexander Albon alla Tarzan (danneggiato il muso della sua Williams).
La sostanza davanti è la stessa che si era vista prima della pausa estiva di Zandvoort: davanti c’è la McLaren, le rivali inseguono. Nelle FP1 è toccato a Lando Norris prendersi la vetta in 1’10’’278 — confermando l’ottimo feeling con il tracciato sul Mare del Nord (dominante la vittoria di scorso anno su Max Verstappen) — nel pomeriggio è poi stata la stessa solfa, ma con un crono più basso in 1’09”890.
Se Lando davanti se la ride e vuole rosicchiare altri punti domenica al compagno Oscar Piastri (3° a 89 millesimi), l’unico da battere sulla strada per il primo Mondiale Piloti della carriera, il britannico spera anche che l’australiano prenda sanzione in griglia per il GP, dato che ha ostacolato in corsia di box George Russell (è investigato e la direzione gara deciderà dopo la sessione), con un leggero contatto tra i due di mezzo. Una dinamica simile a quella tra Stroll e Leclerc nelle FP1 di Montecarlo, all’ex Loews, che portò una posizione in griglia al canadese per la gara e a un punto sulla Superlicenza.
Dietro invece gli inseguitori non se la ridono. Nel mezzo dei due, come primo degli “altri”, c’è Fernando Alonso sull’Aston Martin, 2° a 87 millesimi e autore della super gara in Ungheria culminata col 5° posto. Gli aggiornamenti portati a Barcellona hanno dato più Sprint alla vettura di Silverstone e i risultati in qualifica, fatta eccezione per Spa, parlano chiaro.
Meno sul passo gara, dove Mercedes e Ferrari possono invece dire la loro, nell’attesa di capire se Verstappen faccia la magia davanti al suo pubblico.
Degli altri, quarta la prima Mercedes di George Russell (384 millesimi di ritardo), poi la Red Bull di Max (incredibilmente sulla ghiaia nel finale di FP1, come il compagno Yuki Tsunoda). Quindi la prima Ferrari di Lewis Hamilton (6°, ma a 8 decimi da Norris), anche in Olanda, come in Ungheria, nel mezzo di due sessioni complessivamente difficili. Oltre a un feeling da migliorare, ci sono anche due testacoda, una per sessione, con spiattellamento delle gomme. La nota positiva è che il passo-gara provato di mattina era confortante, ma le parole eloquenti di Charles Leclerc via radio, (“Siamo lontani anni luce. Perdiamo terreno dalla McLaren ovunque”), 8° a 944 millesimi di ritardo, obbligano il team a lavorare molto per trovare un’auto competitiva già sabato mattina per le terze libere (le due Ferrari avevano chiuso 14ª e 15ª nelle FP1).
Insomma, per Maranello è un inizio di weekend complicato, come c’era da aspettarsi su una pista che premia le altezze da terra, tanto sofferte dalla SF-25 in stagione e che hanno portato a posteriori molto spesso instabili. Hanno chiuso la top-10 l’Alpine di Franco Colapinto (9°) e la Sauber di Nico Hulkenberg (10°). Pimpante Ollie Bearman (11°), il talentino di casa Ferrari ora alla Haas, anche primo nella prima parte di FP2 davanti a un Andrea Kimi Antonelli (12°) che deve uscire dal momento di crisi e trovare il feeling sulla sua Mercedes. Nelle FP1, il bolognese ha parcheggiato in ghiaia l’auto finendo in anticipo la sessione.