Si è tenuto oggi pomeriggio il corteo a sostegno del popolo palestinese per le vie di Milano. Da un lato i pro Pal che da mesi si ritrovano il sabato per protestare contro il genocidio. Dall’altro gli studenti che hanno occupato – o sostengono – la facoltà di Scienze politiche della Statale. I due gruppi si sono riuniti e hanno marciato insieme.
L’appello degli studenti
“Siamo giunti al quarto giorno di occupazione – scrive il collettivo studentesco Rebelot sui social – della facoltà di scienze politiche, economiche e sociali della statale di Milano. È di queste ore la notizia della tregua firmata al Cairo tra stati uniti, ‘israele’ e Hamas. Esprimiamo solidarietà e condividiamo la gioia del popolo palestinese. Dalla nostra prospettiva non possiamo scordarci della vera responsabile del genocidio, ovvero l’economia di guerra che caratterizza sempre più la società occidentale. Sentiamo la necessità di mantenere alta la pressione sull’industria bellica e sulle istituzioni che la difendono e legittimano, e ci uniamo in coro alle mobilitazioni antimilitariste di tutto il mondo”. Per questo, spiegano, “la comunità studentesca e quella cittadina si uniscono in un corteo che attraverserà la città di Milano sabato 11 ottobre”.
Il percorso
Il gruppo degli studenti si è ritrovato in via Conservatorio intorno alle 13.30. Il corteo è partito verso Porta Venezia, poi si è riunito a quello degli altri manifestanti. Queste le tappe: piazza San Babila, corso Matteotti, piazza Meda, largo Mattioli, via Case Rotte e piazza della Scala dove la protesta terminerà.
I cori
In testa al corteo gli striscioni con la bandiera della Palestina. Su un furgone le casse e il microfono che gli studenti si stanno passando durante il percorso. Una di loro: “Vogliamo vedere Netanyahu giustiziato in diretta tv, vedere Netanyahu criminale assassino con la testa volare”. Poi i cori: “Netanyahu è un criminale, Palestina immortale” e lo slogan: “Milano lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare”. Tra i cartelli che sono apparsi anche quello con la scritta “Il nuovo Hitler e la sua complice”, con il presidente israeliano affiancato dalla premier Giorgia Meloni. In un altro compare Yahya Sinwar, uno dei leader Hamas responsabile del progrom del 7 ottobre ucciso poi dalle Idf. Molte le bandiere palestinesi, e alcune di Potere al popolo.
Sempre dal microfono si sente: “Quando i giornalisti mi chiedono se condanno il 7 ottobre, io rispondo: voi condannate tutti gli anni di occupazione? In ogni caso non festeggiamo il 7 ottobre, ma festeggeremo quando la Palestina sarà libera”. Nessun grazie all’Occidente, dicono, “ha armato i nazisionisti”.