di
Jacopo Storni
Il documentario di Areeb Zuaiter è l’apertura della sedicesima edizione di Middle East Now festival, a Firenze l 7 ottobre
Gaza prima della guerra era un luogo dove si poteva vivere. Dove si poteva fare sport. C’era un senso di (pur assai limitata) libertà, che si esprimeva attraverso le amicizie, le spiagge, il mare. Gruppi di giovani esprimevano la loro indipendenza saltando da un palazzo all’altro, attraverso la pratica del parkour. Lo racconta poeticamente il documentario Yalla parkour, proiezione di apertura della sedicesima edizione di Middle East Now festival, in programma a Firenze dal 7 al 12 ottobre.
Quando la regista Areeb Zuaiter perde la madre palestinese, perde anche il suo legame con Gaza. Inizia così una ricerca per entrare in contatto con Ahmad, atleta di parkour di Gaza. Con lui come guida, esplora la vita a Gaza e ricostruisce i ricordi di sua madre e della sua infanzia. Vincitore del premio del pubblico alla Berlinale, la regista crea un toccante viaggio intrecciato di identità e ricerca di appartenenza, e offre un’ultima visione dei paesaggi di Gaza, già devastati prima del 7 ottobre e che da allora hanno visto la completa cancellazione.
Sono 34 i titoli in programma al festival, molti dei quali premiati nei migliori festival internazionali. Storie forti, personaggi, temi caldi dell’attualità dalla vasta area che va dal Marocco all’Afganistan. Un programma che farà conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che vuole andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni. Grazie anche ai tanti eventi speciali e alla partecipazione di registi, artisti e ospiti invitati a Firenze – oltre 30 a questa edizione – a presentare i film e approfondirli con il pubblico in sala. E una selezione dei film online nella sala virtuale in collaborazione con MyMovies.
«Il nostro desiderio per questa sedicesima edizione di festival è quello di riuscire ad ascoltare – dicono Roberto Ruta e Lisa Chiari, direttori artistici del festival – i registi e gli artisti che hanno molto da dire sulla loro vita, perché hanno il dono di riflettere profondamente sulla realtà e di vedere cose che noi non vediamo. Per questo oggi più che mai vale la pena ascoltarli».
Tra gli eventi clou del festival, la serata di chiusura il 12 ottobre con il film Kabul Between Prayers di Aboozar Amini, non un film sui talebani ma «con un talebano», un viaggio personale tra desiderio di vita e di morte che coinvolge adulti e bambini. Tra i progetti speciali Beirut, recurring dream, prima mostra personale in Italia a cura di Roï Saade, della giovane e talentuosa fotografa libanese Tanya Traboulsi, con un progetto dedicato a Beirut, città della sua infanzia e della sua vita adulta. Ospite speciale lo chef palestinese Sami Tamimi, uno dei nomi di punta della scena culinaria contemporanea mediorientale, con la presentazione del suo ultimo libro e una cooking demonstration.
Info e programma completo su www.middleastnow.it
Vai a tutte le notizie di Firenze
Iscriviti alla newsletter del Corriere Fiorentino
5 ottobre 2025 ( modifica il 6 ottobre 2025 | 09:46)
© RIPRODUZIONE RISERVATA