di
Alfio Sciacca
Parla l’avvocato di Andrea Sempio: «Corona mi aveva parlato di una specie di fiction. Costo poco? È vero. In tv non mi piaccio, ma mi chiamano sempre: dicono che funziono, che la gente mi segue»
Avvocato, Sempio ha detto che si prende qualche giorno per decidere se confermarla. Si prepara a uscire di scena?
«Vedremo. Intanto — ride — stasera sono a ritirare una targa come ambasciatore di pace. Ciò dimostra che sono una persona pacifica».
Lei scherza, ma avete avuto un faccia a faccia. Chi c’era?
«Solo lui e Angela Taccia»
Parole grosse?
«Ma no. Abbiamo parlato un po’ di tutto. Abbiamo messo i puntini sulle i e lui si è riservato se confermarmi».
Ma l’hanno criticata?
«Tutto è collegato al trappolone in cui sono caduto e la bufera che ne è venuta fuori dopo il video di Corona».
Uno scafato come lei che si fida di Fabrizio Corona.
«È vero, ho peccato di grande ingenuità. In estate lui mi aveva detto che voleva realizzare una serie televisiva con personaggi di fantasia. Mi diceva “adesso non vanno più di moda Fedez, la Ferragni, Belen, ma personaggi come te o De Rensis”. Doveva essere una sorta di fiction con protagonista un certo “Gerry la rana” nei panni di un avvocato senza scrupoli, sopra le righe, faccendiere, dedito all’alcol e al gioco d’azzardo».
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E lei ha creduto ad una roba del genere?
«Non è che l’idea mi convincesse del tutto, ma ho detto proviamo. Lui mi diceva “tu sei il personaggio principale”. “Sei Gerry la rana” e comincia a riprendere casa, il letto, il frigo vuoto. È stato da me fino alle sei del mattino».
Bevendo e straparlando.
«Abbiamo bevuto tanto, e lui mi faceva bere sempre più. Diceva: “Vai a ruota libera”, “di’ quello che vuoi”, “usa parole volgari perché quello era il personaggio”. “Tanto poi faccio taglia e cuci ed elimino i nomi”. E invece…».
E lei ci è cascato.
«Nella mia carriera ho avuto a che fare con ogni sorta di delinquente, ma non sono mai stato pugnalato alla schiena in questo modo e con questa cattiveria. Sono stato molto ingenuo, anche se ora non voglio accampare scuse».
E Sempio l’ha presa male?
«Credo proprio di sì».
Pensa che potrebbe fare a meno di lei che ormai conosce così bene il caso?
«Colleghi bravi ce ne sono tanti. E uno bravo potrebbe benissimo sostituirmi. L’unica cosa che ho tenuto a sottolineare è che non mi farò mai prevaricare, perché io sono come sono e non posso essere diverso. Quindi se gli va bene sono così, sennò debbono prendere un altro tipo di legale».
I Sempio dicono che venne scelto perché costava poco.
«Se prendo le tabelle professionali per tutto quello che ho fatto altro che 10 mila euro, vengono 100 mila. Quindi in fondo è vero: ho preso poco».
Dica la verità, a lei dispiacerebbe tanto dover lasciare?
«È un caso che ho preso a cuore. Intanto perché Sempio è amico di Angela che è stata mia praticante. E poi perché è un caso che mi stuzzicava».
Quindi ci resterebbe male.
«Mi dispiacerebbe. Anche perché sono certo che Sempio sia innocente e poi perché ritengo che saremo in grado di vincere questa battaglia».
È stato criticato anche per la troppa esposizione in tv.
«Non è stata una mia scelta. A un certo punto mi sono ritrovato in questo ingranaggio della tv. Se debbo essere sincero, io nemmeno mi piaccio. Ma mi chiamano sempre, dicono che funziono e la gente mi segue».
Ma si potrebbe gestire anche con più parsimonia?
«Guardi, è successo tutto in un modo strano. Improvvisamente mi sono ritrovato dentro questo turbinio senza accorgermene».
E poi c’è l’alcol, anche in qualche diretta televisiva
«È vero, io bevo. Ma sia chiaro: io l’alcol lo sopporto bene».
Crede verrà confermato?
«Io spero che tutto rientri. In ogni caso non ne farò una malattia. Faccio una malattia, invece, per le iniziative disciplinari che mi hanno affibbiato. Ma mi difenderò».
12 ottobre 2025 ( modifica il 12 ottobre 2025 | 09:18)
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