Una stima precisa dei partecipanti alla Marcia PerugiAssisi ancora non c’è ma si sta rivelando come la più partecipata degli ultimi anni e forse di sempre questa edizione organizzata per chiedere pace in Palestina, Ucraina e in tutti gli altri territori martoriati dalle guerre. Sono infatti decine di migliaia le persone che partecipano o assiepate lungo il percorso.  E’ una marcia PerugiAssisi “che non si vedeva dal 2001 quando ci fu pochi giorni dopo l’invasione dell’Afghanistan seguita all’attacco alle Torri gemelle” quella di oggi. A dirlo è Flavio Lotti, da sempre organizzatore dell’evento, interpellato dall’ANSA. “E’ un fiume di gente, 14 chilometri ininterrotti da Perugia ad Assisi” ha aggiunto.
“Tutti quelli che amano la pace non possono che essere felici di questa partecipazione” ha sottolineato Lotti.  

Atra caratteristica della marcia 2025 è il ritorno dei leader politici che non si vedevano da anni. Ci sono infatti i segretari del Pd Elly Schlein e di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni e il leader del M5s Giuseppe Conte. Alla PerugiAssisi anche il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini. 
Tanta gente si è assiepata a Santa Maria degli Angeli dove si svolgerà la prima Marcia della pace dedicata ai bambini. 

L’arrivo della testa del corteo ad Assisi è previsto intorno alle 15. In tanti dietro al grande striscione con la scritta “Fraternità”, con un grande drappo con i colori dell’iride e della Palestina. Per una delle edizioni più partecipate degli ultimi anni.

 

 “E’ il giorno in cui tante donne e uomini si assumono la responsabilità di fare qualcosa per la pace”: il presidente della Fondazione Perugia-Assisi Flavio Lotti ha parlato così della marcia all’avvio dal capoluogo umbro.
“Camminare forse è una piccola cosa ma importantissima. Ci aiuterà a riscoprire le bellezza della fraternità” ha aggiunto. “Riscoprirci insieme in cammino per la pace ci aiuterà a trasformare questa nuova energia nell’impegno di cui c’è urgente bisogno di tutti i giorni. Abbiamo bisogno di ricostruire una coscienza, una cultura e una politica di pace. Lo gridano a Gaza, in Ucraina e in Sudan. Oggi siamo qui per loro”. 

 Ha sottolineato come la PerugiAssisi si svolga “nel segno degli ideali di Aldo Capitini e San Francesco che vedeva nella Terra Santa e in Betlemme l’altra Assisi e l’altra Umbria” la presidente della Regione Stefania Proietti alla partenza della Marcia. “Questa deve essere la somma di tutte quelle piazze straordinarie che hanno dato un contributo determinante a un primo passo verso la pace in Palestina” ha aggiunto.
“Crediamo che queste azioni, mettendo il nostro corpo a disposizione, noi enti locali e noi cittadini tutti, possano cambiare il mondo a partire da Perugia, Assisi e l’Umbria. Noi possiamo cambiare il mondo” ha detto Proietti. 

 “È un enorme marcia, io le faccio tutte da molti anni e una partecipazione come questa, francamente è difficile ricordarsela”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs parlando con i giornalisti a margine della marcia Perugia Assisi.
“Questa marcia ha un significato particolare perché c’è un genocidio a Gaza, perché torna la guerra come come strumento ordinario di risoluzione dei conflitti, perché siamo di fronte ad una folle corsa al riarmo e agli armamenti. Questa splendida marcia in nome della cultura della vita, contro la cultura della morte è il posto giusto dove stare”. 

 “L’enorme partecipazione oggi alla Marcia è il segno che c’è un popolo della pace che rifiuta il riarmo portato avanti dal governo Meloni obbedendo a Trump e che non vuole che l’Italia continui a essere complice di Netanyahu”.
Lo afferma il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.
“Chiediamo di liberare Marwan Barghouti, il Mandela palestinese, e il ritiro di Israele e dei suoi coloni dai territori palestinesi occupati. Bisogna fermare l’escalation del conflitto con la Russia prima che sia troppo tardi. I soldi delle nostre tasse vanno spesi per la sanità non per le armi”, aggiunge Acerbo. 
   

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