Entro il primo gennaio 2026 anche le piccole e micro imprese dovranno stipulare la polizza. Per le medie imprese l’obbligo è scattato il primo ottobre 2025, mentre per le grandi imprese è entrato in vigore il primo aprile di quest’anno. A oggi il governo non ha ancora realizzato quanto promesso, ovvero il portale online per consentire alle imprese di confrontare le proposte assicurative per le polizze catastrofali. Un portale simile a quanto esiste già oggi per le polizze auto.
Il mancato rispetto dell’obbligo della polizza può comportare l’esclusione da agevolazioni, contributi, sovvenzioni e bandi di finanziamento pubblici, e l’impossibilità di accedere a linee di credito agevolate. Con il DM pubblicato il 6 agosto 2025, il MIMIT ha stabilito infatti una lista di incentivi per cui l’obbligo assicurativo deve essere verificato in occasione dell’erogazione delle agevolazioni concesse, tra cui: il “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI”, il “Sostegno alla nascita e allo sviluppo di start up innovative in tutto il territorio nazionale (Smart & Start)”, il “Finanziamento di start-up”.
«MIMIT ha pubblicato il quadro degli incentivi che si perdono se non si provvede tempestivamente a attivare una polizza contro le catastrofi naturali ma si è limitato a questo. Mancano tutti i chiarimenti su come deve essere applicata la norma. Ad esempio: se il laboratorio dell’artigiano è all’interno di un’abitazione propria già assicurata si deve fare una seconda polizza? se la sede d’impresa è in affitto chi deve assicurare gli spazi? Se per le medie imprese la questione si è aperta con l’obbligo al via il primo di ottobre, per le micro e piccole imprese, che sono meno strutturate e hanno problematiche specifiche, le cose cambiano e c’è bisogno di certezze. Come artigiani facciamo appello al Governo affinché dia indirizzi chiari alle imprese e permetta alle assicurazioni di mettere in piedi delle proposte congrue. Il rischio, altrimenti è che gli imprenditori paghino per un’assicurazione troppo costosa, non necessaria o addirittura inefficace», dichiara Luca Montagnin, Presidente di CNA Padova e Rovigo.
Ma tra tante incertezze un punto fermo rimane, un’aliquota Iva estremamente alta che rappresenta di fatto una tassa occulta ulteriore su questo nuovo obbligo. «L’introduzione dell’obbligo di polizza catastrofale è un provvedimento profondamente iniquo, sia dal punto di vista formale che sostanziale – aggiunge Montagnin – attraverso il quale lo Stato scarica sulle imprese l’onere della propria inefficienza nella gestione del territorio. Invece dell’obbligo della stipula della polizza, sarebbe stato preferibile prevedere incentivi alla sottoscrizione e misure di alleggerimento fiscale. Al contrario, lo Stato non ha previsto incentivi, viceversa una tassazione particolarmente gravosa, ovvero il 22,5% di IVA. Una percentuale decisamente alta rispetto ad altre tipologie di assicurazione: 16% per le RCAuto, 10% per le assicurazioni sanitarie. Se questa imposta del tutto ingiusta non sarà rivista, ci troveremo di fronte a una nuova ‘tassa occulta’ per le imprese, celata dall’obbligo assicurativo introdotto».
Le richieste di CNA sono chiare: «Si allinei il trattamento fiscale di queste polizze a quanto oggi previsto per le abitazioni private, in base alla Legge di Bilancio 2018 – chiede il presidente della CNA di Padova e Rovigo – che ha eliminato completamente l’imposta su queste assicurazioni e introdotto la detrazione IRPEF del 19% per le polizze catastrofali stipulate dai privati su immobili a uso abitativo. Inoltre, chiediamo la realizzazione in tempi celeri di quanto promesso dal governo stesso: un portale online per confrontare prezzi e condizioni delle polizze, al pari di quanto esiste già per le assicurazioni auto. Su questi punti CNA chiede a gran voce un intervento rapido, per evitare che tutelare le imprese dalle calamità naturali non diventi la scusa per introdurre una nuova tassa occulta sul mondo produttivo».