di
Luigi Ferrarella
La scrittrice Cecilia Parodi aveva commentato su Instagram un intervento della senatrice a vita: ora risponde per istigazione alla discriminazione e diffamazione. Già stabilito un anticipo per il risarcimento di 21 mila euro
Non è solo diffamazione, ma anche propaganda per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, tacciare la senatrice a vita Liliana Segre, di essere «una demente senza cuore» per il fatto di aver espresso l’opinione che «il termine genocidio venga usato per qualunque cosa», nonché aggiungere «odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, e se un giorno dovessi vedervi tutti appesi per i piedi non basta piazzale Loreto, serve piazza Tienanmen per appendervi tutti, io vi giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso».
Il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Luca Milani, ha condannato per queste due ipotesi di reato a 1 anno e mezzo (già al netto della riduzione di un terzo della pena per il rito abbreviato) la scrittrice Cecilia Parodi, la quale in un video sul proprio profilo Instagram il 19 luglio 2024 aveva commentato un intervento in Senato della senatrice deportata ad Auschwitz e sopravvissuta all’Olocausto: nel video aveva affermato che, «Quando una persona soffre di grave demenza senile, è una bestemmia pagarle il vitalizio»; che «quando le persone ascoltano una demente senza cuore, andrebbero curate»; e che «bestemmie sono la sua esistenza e autorevolezza», aggiungendo poi le considerazioni sull’odio per gli ebrei a cui sputare addosso in piazze evocative di Loreto o Tienammen.
Il capo d’imputazione formulato dalla Procura contestava a Parodi, specie in relazione alla seconda parte, l’istigazione a commettere atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, mentre il giudice lo ha riqualificato nella norma che sanziona chi propaganda idee fondate sulla superioritá o sull’odio razziale o etnico, o chi istiga a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Nel concedere la sospensione condizionale della pena, subordinata alla pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero della Giustizia, il giudice ha anche condannato l’imputata a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 10.000 euro (in attesa delle quantificazione del danno in separata sede civile) a Segre, 5.000 in favore dell’Associazione The International Jewish Lawyers and Jurists, 500 al suo presidente protempore Meir Linzen, e 5.000 all’Unione delle Comunità ebraiche italiane.
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13 ottobre 2025 ( modifica il 13 ottobre 2025 | 16:51)
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