L’appartamento, a Milano, che incarna il sogno di una giovane coppia di vivere nel cuore della città. Al passo con i suoi umori, con i suoi colori e con la sua atmosfera unica.
«Dalle finestre si scorge l’Arco della Pace». Imponente, scultoreo, un gigante di pietra che domina uno dei vuoti più scenografici della città meneghina. È così che Ilaria Peru, co-founder di Atelier Nima, inizia a raccontarci gli spazi e le ambientazioni di questo appartamento a Milano di 75 mq, in pieno centro storico. Un oblò sulla città, o un suo riflesso. Infatti questo pied-à-terre milanese si tinge di toni neutri e di superfici materiche come a omaggiare la città che lo ospita. «Il progetto di ristrutturazione di questo appartamento ci è stato commissionato da una giovane coppia da poco trasferitasi a Milano, che ha voluto regalare alla casa un’atmosfera di quieta raffinatezza, un pò come loro» suggerisce l’architetto.

Uno scorcio suggestivo sulla piazza dell’Arco della Pace è la vista privilegiata di questo grazioso appartamento.
photo Carolina Gheri styling Davide Casali
Questo piccolo appartamento è un contenitore prezioso, dai toni neutri. Ogni arredo, ogni elemento, si trova al proprio posto al momento giusto. In questo angolo di vita la Toio, prodotta da Flos e disegnata dai Castiglioni e l’iconica seduta Will House 1 disegnata da Charles Rennie Mackintosh, accanto la consolle Alvea di Living Divani.
photo Carolina Gheri styling Davide Casali
Ilaria Peru di Atelier Nima, sorridente all’interno dell’appartamento.
photo Carolina Gheri styling Davide CasaliAtmosfera cozy e zero colori
Questo appartamento, nel cuore verde di Milano, trasmette pace, apparente e reale. L’atmosfera si tinge di poche sfumature di bianco e ci trasporta all’interno dell’inverno dei colori. Urge calore, e così l’atmosfera si fa avvolgente. L’obiettivo era quello, infatti, di «incarnare l’essenza dello stile minimale, senza tralasciare la cura per i dettagli. Le linee sono pulite, i toni sono caldi e creano un ambiente armonioso e accogliente», ci racconta Ilaria che suggerisce come «una tensione continua verso la ricerca della luce, dell’eleganza e dell’essenzialità, tinga tutti gli ambienti». Accanto alle campiture neutre impossibile non accorgersi della selezione, pazzesca, di oggetti e arredi vintage: «prodotti iconici del design italiano dialogano con l’intonaco a calce, le finiture lignee e i dettagli bronzati entrano in connessione con gli Anni Settanta e le loro mode» il tutto con una particolare attenzione al genius loci milanese. Da Vico Magistretti, con le sue lampade uniche a Charles Rennie Mackintosh, dai Castiglioni a Marcel Breuer per le sedute della sala da pranzo.