Siamo abituati a vederla esibirsi sul palco come una regina, ma la vita per Madonna non è sempre stata all’insegna del successo. Perché, una volta spenti i riflettori, anche lei ha dovuto affrontare le sue fragilità e le paure più grandi di una mamma, come la perdita dell’affidamento di suo figlio. È ciò che ha raccontato la cantante, 67 anni, al podcast On Purpose with Jay Shetty.
«Direi che, probabilmente, uno dei momenti più dolorosi della mia vita, in cui non riuscivo più a vedere la luce, è stato quando ho affrontato la battaglia per l’affidamento di mio figlio Rocco», confessa soffermandosi poi su alcuni problemi di salute che ha dovuto affrontare.
La paura più grande di Madonna
La cantante e il regista britannico Guy Ritchie si sono separati nel 2008 dopo otto anni di matrimonio. Madonna però, nel 2016, ha dovuto vedere il figlio sedicenne andare a vivere con il padre a Londra perché lei era impegnata nel Rebel Heart Tour. «Mi buttavo sul pavimento del mio camerino a piangere.
Pensavo fosse la fine del mondo, non ce la facevo», racconta spiegando come, in quel periodo, abbia pensato anche alla morte: «Volevo tagliarmi le braccia. Il mio matrimonio non aveva funzionato. Molti matrimoni non funzionano, capita che si sposino persone che non sono fatte l’una per l’altra. Però qualcuno cercava di portarmi via mio figlio, tanto valeva che mi uccidessero, pensavo questo».
In quei momenti, ha confidato, le sembrava di rivivere l’abbandono di sua madre: «Perdere così mio figlio è stato come rivivere quell’evento, come se si ripetesse la storia. Non riuscivo ad accettarlo e ciò mi ha fatto soffrire molto. Tutti soffriamo quando non sappiamo accettare ciò che ci capita».
Il coma
Oggi la situazione è migliorata, con il tempo è riuscita a instaurare un buon rapporto con il figlio e a mantenere un legame con l’ex marito. Madonna ha poi ricordato alcuni problemi di salute, per lei un altro ostacolo da superare: «Un attimo prima stavo bene e ballavo, subito dopo sono finita in terapia intensiva in ospedale, priva di coscienza per quattro giorni. Dopo che mi hanno staccato dalla macchina per respirare mi è stata diagnosticata una sepsi, un’infezione batterica che può essere mortale».
Ultimo aggiornamento: martedì 14 ottobre 2025, 10:45
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