Foto: X Quarta Repubblica

Luca De Lellis

14 ottobre 2025

C’è stato un momento, durante la puntata di Quarta Repubblica andata in onda ieri sera sotto la conduzione di Nicola Porro, in cui l’avvocata Angela Taccia è apparsa visibilmente in difficoltà nel commentare fatti risalenti a un passato che non la coinvoge. Interpellata sui compensi emersi nei nuovi verbali del caso Garlasco, la legale di Andrea Sempio ammette con franchezza: “Mi sembrano cifre eccessive rispetto all’attività di quei pochi mesi”. Un’affermazione che tradisce sorpresa e un certo imbarazzo, in un contesto già segnato da tensioni e fughe di atti riservati.

 

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L’allieva dell’avvocato Massimo Lovati, nel periodo in cui quei compensi sarebbero stati pattuiti, non si occupava del caso: “Io nel 2017 non ero il legale di Andrea Sempio, ma mi sembrano cifre eccessive rispetto all’attività di quei pochi mesi. Io però non so a quel tempo cosa avessero stabilito gli avvocati con i Sempio”. Chiarendo poi il suo modus operandi: “Di solito io offro subito un’indicazione di massima del tariffario”. L’avvocata si è definita “allibita” per la diffusione dei verbali, che sarebbero dovuti rimanere secretati, ma è apparsa anche rassegnata rispetto alla mediaticità invadente di cui si è ormai connotato il caso: “Ormai sulla famiglia Sempio esce di tutto, dai verbali agli oggetti sequestrati”. Una situazione della quale “non si capacita”, e che le lascia una sensazione di “amarezza”.

 

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Le parole di Taccia arrivano mentre la vicenda giudiziaria si arricchisce di un nuovo capitolo. Oggi, davanti al Tribunale del Riesame di Brescia, compare Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, indagato per corruzione in atti giudiziari. L’accusa ipotizza che nel 2007 avrebbe favorito l’archiviazione di Andrea Sempio, oggi nuovamente indagato per omicidio in concorso di Chiara Poggi. Venditti, assistito dall’avvocato Domenico Aiello, ha presentato ricorso contro il decreto di sequestro del 26 settembre, disposto anche sulla base di un presunto “pizzino” trovato in casa Sempio, che l’accusa interpreta come l’indicazione di una cifra (tra i 20 e i 30 mila euro) collegata al reato contestato. Secondo la difesa, però, mancano i gravi indizi e non sussistevano motivi d’urgenza per la perquisizione. La decisione del Riesame è attesa entro sabato 18 ottobre. Intanto, il caso Garlasco, a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, continua a intrecciare inchieste, ombre e nuove rivelazioni che tengono alta la tensione mediatica e giudiziaria.