Primož Roglič ha chiuso il suo 2025 senza particolari picchi. Lo sloveno ha vinto la Volta a Catalunya 2025, portando a casa anche due successi di tappa, e ha completato il Tour de France 2025 all’ottavo posto dopo aver mancato l’obiettivo Giro d’Italia 2025, che lo ha visto uscire di scena a causa di ripetute cadute. La stagione non è stata quindi di quelle entusiasmanti, ma il portacolori della Red Bull-Bora-hansgrohe non ha mai perso l’atteggiamento positivo che lo ha sempre contraddistinto. A quasi 36 anni non ci sono ancora propositi di ritiro alle viste e lo sloveno sta iniziando già a pensare alla prossima annata, quando si ritroverà accanto un compagno di squadra decisamente illustre, Remco Evenepoel.

“Nel 2025 ho raggiunto quel che potevo, forse anche un pochino di più, ma gli altri sono stati ancora più veloci – le parole di Roglič raccolte da Siol – Il ciclismo continua a progredire, si va a velocità incredibili e sono sicuro che l’anno prossimo andremo ancora più veloci. Io già chiamo ‘MotoGP’ il gruppo…“.

Lo sloveno commenta il suo rendimento: “Avrei voluto vincere di più, direi una bugia se affermassi che, dopo tutto l’allenamento e gli sforzi che ho fatto, sono soddisfatto, ma i risultati sono quelli che sono. Il mio è livello è stato buono. Di positivo c’è che ho finito il Tour, era un po’ che non vedevo Parigi. Ma quella mia corsa può essere considerata un successo o un fallimento, dipende dalla prospettiva da cui si guarda”.

Il futuro, in una squadra con Evenepoel e con Florian Lipowitz, terzo proprio al Tour 2025? “Dobbiamo sederci e vedere come preparare la prossima stagione – le parole di Roglič – Bisognerà fare un programma dettagliato. Nel 2024, quando sono arrivato, era tutto nuovo, con l’arrivo di Red Bull ci sono stati altri cambiamenti e adesso con Remco ce ne saranno altri. Il suo arrivo è una buona cosa, probabilmente io potrò fare un passo indietro, se posso chiamarlo così, in termini di responsabilità e di tutte le cose che sono fuori dal ciclismo. Io spero di avere un po’ più di tranquillità e un po’ più di libertà, anche parlando di corse. Io e Remco non abbiamo ancora parlato e non ci conosciamo molto bene, ma penso che lui sia una risorsa per tutti noi”.

La nuova situazione, che ha visto anche le partenze dei direttori sportivi Rolf Aldag ed Enrico Gasparotto, aveva portato, anche solo per un istante lo sloveno a pensare di cambiare squadra? “Io non ho mai detto nulla, tanti altri hanno parlato. Se me l’avessero chiesto, avrei detto che ho ancora un anno di contratto con la Red Bull-Bora-hansgrohe… Il prossimo anno spero di poter fare solo il ciclista e di limitarmi a fare le cose che l’allenatore mi dice di fare. Non vorrei preoccuparmi di cose in più, come l’alimentazione, l’aerodinamica, i materiali e cose del genere“.

Sul tema del programma agonistico, Roglič è molto chiaro: “Il calendario è enorme, io finora ho vinto solo qua e là (un po’ riduttivo, se si pensa che in carriera ha conquistato 91 successi… – ndr). Ci sarebbero tante altre corse da vincere, ma, sfortunamente, devi fare i conti con la realtà. Dovremo parlarne con la squadra e vedere cosa sarà possibile e cosa no. Più di tutto, comunque, io voglio cose reali a cui puntare. Conversazioni sincere e obiettivi sinceri. Ne parleremo con gli altri capitani“.

Possibile pensare a una Red Bull-Bora-hansgrohe con il tridente Evenepoel-Lipowitz-Roglič, magari al Tour de France, con l’intento di battere colui che al momento sembra imbattibile, Tadej Pogačar? “Com’è che si dice… Tutto è possibile, ma la realtà è diversa. Non importa come giriamo la questione, al momento manca qualcosa per farlo. Certo, potremmo togliere la responsabilità dalle spalle di un solo corridore e distribuirla su tre uomini. Ma c’è da dire che anche il resto della UAE Emirates non è che sia proprio una squadra di m***a”… Vedremo“.