La notizia delle settimane scorse rappresenta, per il mondo degli juniores, una sorta di tsunami: Borgo Molino Vigna Fiorita e Team Coratti si mettono insieme per il 2026, andando a rappresentare un forte contraltare nazionale ai grandi team esteri che, anche nelle classiche internazionali allestite nel nostro Paese, hanno fatto man bassa di successi (nella foto di apertura la firma del contratto da parte dei presidenti Pietro Nardin e Simone Coratti).

Una scelta principalmente economica, per fronteggiare nella maniera più consona un’attività sempre più dispendiosa che richiede anche convergenza di vedute, di obiettivi, di risorse: «Con Simone – spiega il diesse della Borgo Molino Cristian Pavanello – ci conosciamo da tanti anni ormai. C’era già stato un contatto poco prima della loro scelta di unirsi alla Work Service, ma noi avevamo già 15-16 corridori, dunque eravamo già al completo, considerando anche l’afflusso dal nostro team allievi. Questo, un paio d’anni fa. Poi recentemente vedendoci alle corse mi hanno espresso la loro volontà di trovare un nuovo abbinamento. L’intenzione nostra come società era quella di allargarci un po’ di più, di coprire un po’ più il territorio nazionale, perché è sempre più difficile reperire ragazzi qui nella zona nostra. I numeri sono inferiori a qualche anno fa e fare la squadra diventa sempre più complicato. Da qui è nato l’accordo».

Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)

Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)

Una fusione che costa posti in squadra

Considerando i numeri del team veneto, facile presumere che ci sarà un ridimensionamento nei loro quadri: «Effettivamente qualche corridore cambierà squadra. Non voglio far polemiche, può essere che non facciamo bene le cose noi, ma può essere che non le facciano bene neanche loro come atleti. Noi avremo almeno 7 corridori nelle nostre file, loro ne avranno 9, quindi saremo sempre intorno ai 16 effettivi. Abbiamo dovuto tagliare noi come anche loro. Quest’anno avevamo dei numeri maggiori, ma alcuni corridori non si sono rivelati all’altezza della situazione».

La fusione fra i due team avrà condizioni molto precise, partendo dal presupposto che si tratta di un gruppo unico, non due entità fuse: «Questo è un concetto importante. Ci saranno due gruppi ogni domenica, in modo da poter coprire più eventi. Avremo il tesseramento plurimo, quindi corridori in Veneto e nel Lazio, ma la società è unica, stessa maglia, stesso gruppo. Noi abbiamo 25 gare del massimo calendario e in quelle puoi schierare da 5 a 7 corridori, significa che al contempo un’altra squadra gareggerà da un’altra parte. Al massimo evento andranno quelli più in condizione, a prescindere dalla provenienza regionale, oppure quelli più adatti alla corsa e con gli altri si farà un un’altra gara».

I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 Top 10 (foto Facebook)I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 top 10 (foto Facebook)

I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 Top 10 (foto Facebook)I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 top 10 (foto Facebook)

Una scelta obbligata

Per il team veneto non è d’altronde una novità: «Quest’anno avevamo corridori dal Veneto e dal Friuli, ma la società era unica ed è stata gestita proprio secondo questi schemi. Questa fusione è un tentativo di risposta alla competitività sempre maggiore, soprattutto a livello internazionale, nella categoria. Era ovvio che si finisse così, vediamo che grandi sodalizi come Team Giorgi o Aspiratori Otelli hanno chiuso, portare avanti una squadra è sempre più difficile, considerando anche il fatto che i corridori possono passare di squadra da un anno all’altro e addirittura scegliere destinazioni estere.

«Noi proviamo a difenderci di fronte a un livello che si è alzato di molto. Non so dire se sia un bene o un male, considerando anche i procuratori che sono entrati nel mondo degli juniores cambiando completamente le prospettive. Siamo nel mezzo di profondi cambiamenti e noi ci dobbiamo adeguare».

La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)

La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)

La versione di Coratti

Proviamo a sentire anche l’altra campana, con Simone Coratti che spiega il perché di questa scelta: «Loro hanno saputo che l’accordo con la Work Service era sciolto, così si sono fatti avanti. D’altronde ormai la Work Service non aveva quasi più corridori, abbiamo continuato per amicizia».

Come funzionerà il sodalizio da parte loro? «I due gruppi lavoreranno insieme, poi alla domenica ci fonderemo, o meglio fonderemo i gruppi scegliendo per ogni corridore la migliore destinazione agonistica. Comunque i ragazzi correranno insieme. Faremo due attività diverse alternando i ragazzi in modo da far fare a tutti le giuste esperienze. Ciascun gruppo ha il suo staff e anche in questo ci alterneremo in base al calendario».

3 vittorie e 9 Top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l'australiano Manion (foto Facebook)Tre vittorie e 9 top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l’australiano Manion (foto Facebook)

3 vittorie e 9 Top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l'australiano Manion (foto Facebook)Tre vittorie e 9 top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l’australiano Manion (foto Facebook)

Unire le forze per opporsi ai grandi team

Come va interpretata questa fusione? «E’ una risposta alla situazione. Io obiettivamente da solo non ce la faccio, sono il presidente della società ma intorno salvo qualche sponsor non ho nessuno. Sicuramente loro nel Nord hanno qualche possibilità in più di avere altri sponsor, qualcuno che contribuisce in misura maggiore. Oggi come oggi è difficile andare avanti, unire le forze potrebbe essere anche un bene.

«Siamo sinceri: se non ci fossero state la Borgo Molino o la Work Service io avrei chiuso, perché non posso permettermi di fare anche attività all’estero che è necessaria. Magari la Borgo Molino ci permette di fare qualche corsetta fuori dall’Italia, io da solo sicuramente avrei meno possibilità».

Il campione d'Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienzaIl campione d’Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienza

Il campione d'Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienzaIl campione d’Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienza

Carosi leader tricolore nel 2026

Come giudica la stagione che va a concludersi? «Per noi è stata bellissima, avendo Vincenzo Carosi come campione italiano, per noi una novità assoluta nella categoria. Abbiamo vinto 13 corse, di cui 3 nazionali, che è un numero cospicuo, senza contare i successi nelle categorie inferiori. Carosi resta con noi come anche il gruppo di allievi che passano di categoria. Hanno pienamente fiducia, non gli facciamo mancare niente, in questo modo li porteremo a dare il meglio».