Azioni, dialoghi, pensieri raccolti in presa diretta in una giornata qualunque del presente, fra Milano e la Sicilia, e un osservatore ubiquo che raccoglie tutte queste informazioni. “Una giornata meravigliosa” di Paolo Di Stefano è una prova d’autore, una riflessione sul presente, sulla bellezza del prosaico, una finestra, anche ironica, su tante vite, insignificanti o significative, inspiegabili, in bilico fra commedia e tragedia…

Non fatevi imbonire dalla valanga di novità tardoestive tendenti all’autunno. Fra i tanti titoli della rentrée editoriale corre l’obbligo di segnalare a gran voce, a squarciagola, un gran bel romanzo, una prova d’autore di Paolo Di Stefano, critico e inviato di un grande quotidiano, dalla produzione narrativa robusta, in cui spicca un grandissimo libro, Giallo d’Avola, per Sellerio, premio Viareggio 2013. La sua opera più recente, invece, è arrivata in libreria per l’editore Feltrinelli, ed è Una giornata meravigliosa (203 pagine, 18 euro). Un romanzo in presa diretta di quel che accade in un giorno di un’estate «prolungata ed estenuante»., un giovedì, il 28 settembre di un anno recente, non il semplice tentativo di fotografare la vita, ma di catturarne l’essenza, di scavare, scoprire e raccontare il «cuore del mondo», la bellezza del prosaico, quel che di formidabile c’è in situazioni giornaliere.

Vite avvolte in una nuvola e nel brusio

Dalla mattina alla sera s’alternano, come registrate in presa diretta, azioni e parole. È un modo di raccontare al tempo stesso contemporaneo, e vecchio come la letteratura, ed è un modo di riflettere sul presente, su quel che avvolge le nostre vite, una nuvola di chiacchiere, di spot, di jingle, un brusio di reel, di musica, di notizie o presunte tali. E dietro questa patina la vita scorre inevitabilmente. C’è un senegalese un po’ filosofo che vende giornali nelle stazioni della metropolitana e poi trova lavoro in una libreria, un operaio che muore sul luogo di lavoro, un fidanzato che manda rutti alla sua metà attraverso audio su Whatsapp, un marito annoiato e deluso che vince novantatré milioni di euro al superenalotto, una donna nel mirino dell’ex compagno, una ragazza anoressica, un giovanotto che scopre il sesso, un artista che dialoga con un giornalista, una influencer, uno spot pubblicitario controverso, e perfino un gatto, Gioi, che dialoga con… un uomo, il signor Trucco. Tra Milano e la Sicilia – ovvero fra i poli dell’esistenza e dell’attività professionale e letteraria di Paolo Di Stefano – tante vite in un giorno solo, tanti pezzi di esistenze capaci di stupire, normalissime o assurde, insignificanti o significative, talvolta inspiegabili, spesso in bilico fra commedia e tragedia.

 

Un passante che resta nell’ombra

Fra citazioni più o meno esplicite e strizzate d’occhio a scrittori ormai classici, Paolo Di Stefano riesce nel miracolo di tenere tutta assieme una materia che potrebbe sembrare sfilacciata, senza una forma precisa, senza un motivo per cui valga la pena cominciare a conoscere questa storia, queste storie. E, invece, l’effetto che fa leggere Una giornata meravigliosa è quella di un balsamo, di una bevanda calda, di un cibo che dà tepore, di un profumo che seduce. Storie minime e coincidenze, paure e tragedie catturate come dall’occhio di «passante» ubiquo e occasionale, che osserva ma resta nell’ombra, anche se forse qualche vicenda lo riguarda da vicino molto più di quanto possa sembrare…

Enigmi e comparse per una rivelazione

Da voci, dialoghi, vite minime, anche non particolarmente ricche di spunti, Paolo Di Stefano riesce a cavar fuori, talvolta con ironia (appare ironico anche il titolo del romanzo…), la grottesca tragicommedia del quotidiano, i suoi enigmi e le sue domande, i suoi figuranti, le sue comparse. Le vicende che si susseguono sanno essere una rivelazione, sanno trasmettere incertezza, fanno riconsiderare gesti, frasi, pensieri che pensavamo, noi lettori, non ci appartenessero, e invece…

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