Mario Aparicio ha chiuso la sua trasferta cinese in maniera molto brusca, oltre che nettamente anticipata rispetto al previsto. Il 25enne spagnolo era fra i componenti della formazione scelta dalla Burgos Burpellet BH, squadra Professional, per partecipare al Tour of Mentogou 2025, breve gara a tappe di categoria UCI 2.2 andata in scena fra domenica 12 e martedì 14 ottobre. La corsa ha rappresentato un trionfo per la Burgos Burpellet BH, che ha vinto due frazioni su tre e che ha monopolizzato la classifica generale, occupando tutto il podio con i suoi corridori. Aparicio, però, non ha potuto partecipare alla festa di gruppo, dato che è stato escluso dalla corsa al termine della prima tappa.

Il motivo? “Commenti inappropriati che ne hanno pregiudicato la sportività”, il testo della nota diffusa dagli organizzatori contestualmente al provvedimento di esclusione. Subito dopo la fine della prima tappa, Aparicio ha pubblicato sul suo profilo Strava i dati della sua prestazione, mettendo però nel titolo dell’attività la bandiera della Cina (e fin qui tutto bene), con accanto però l’icona del maiale.

In Cina l’hanno presa molto male, anche perché, secondo diversi utenti del social “sportivo”, la combinazione delle icone faceva pensare al termine “cochina”, che in spagnolo ha una valenza spesso dispregiativa. “Quel post ha danneggiato l’immagine del nostro evento e ha avuto un impatto sociale molto negativo”, ha aggiunto l’organizzazione del Tour of Mentogou a seguito dell’accaduto.

La squadra di Aparicio ha dato la sua versione dei fatti: “L’icona del maiale era uno scherzo rivolto al suo compagno di squadra che ha vinto la tappa (Carlos García Pierna – ndr). Mario non intendeva nulla di malizioso e la cosa non aveva nulla a che fare con la Cina. È stata una sfortunata coincidenza, ma le persone che lo hanno visto lo hanno tirato fuori dal contesto e male interpretato”, le parole dei dirigenti della Burgos Burpellet BH riportate da El Mundo.

La vicenda ha preso una piega molto complicata: “Sul profilo Strava di Aparicio e sui social cinesi sono apparsi numerosi messaggi in cui si insultava il corridore e si arrivava anche a minacciarlo di morte. Una situazione incredibile. Dopo tutto questo, la giuria della corsa ha deciso di escluderlo. Noi abbiamo provato a spiegare che il post non conteneva alcun insulto alla Cina. Comunque, Mario è subito tornato a casa e tutto si è risolto”.