La Legge di Bilancio 2026 metterà a disposizione 18 miliardi di euro, una cifra superiore ai 16 inizialmente previsti, con l’obiettivo di sostenere famiglie, imprese e finanza pubblica. Tra le misure confermate, spicca la proroga dei Bonus casa, che mantengono inalterate le detrazioni per i lavori edilizi anche per il 2026. La decisione del Governo Meloni rappresenta un segnale di continuità dopo il rallentamento del settore edilizio nel 2025, quando, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, i bonifici parlanti per le ristrutturazioni sono calati del 35%.

Il Bonus ristrutturazione resta dunque in vigore con una detrazione del 50% sulla prima casa e del 36% sulle seconde abitazioni, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Non sono previsti limiti legati al reddito, mentre resta aperta la possibilità di ridurre i tempi di recupero della detrazione da 10 a 5 anni, opzione ancora allo studio.

Come funziona il Bonus ristrutturazione

Il Bonus casa consente ai contribuenti di detrarre dall’Irpef una quota del 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla prima abitazione, mentre per le seconde case la percentuale scende al 36%. Il limite massimo di spesa detraibile è fissato a 96.000 euro per ogni immobile. Gli interventi che rientrano nel beneficio comprendono:

  • rifacimento di impianti elettrici e idraulici;
  • sostituzione di infissi e serramenti;
  • installazione di climatizzatori e caldaie;
  • costruzione di box auto o posti auto pertinenziali;
  • lavori antisismici;
  • installazione di pannelli solari e sistemi di accumulo.

Per accedere all’agevolazione è necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante, indicando i dati fiscali del beneficiario della detrazione e del fornitore. I lavori devono essere regolarmente documentati con fatture e ricevute fiscali.

Ecobonus e incentivi per l’efficienza energetica

Anche l’Ecobonus viene confermato alle stesse condizioni. L’agevolazione riguarda gli interventi finalizzati al risparmio energetico, come l’installazione di pannelli fotovoltaici, tende solari, infissi a risparmio energetico e sistemi di domotica.

L’Ecobonus resterà valido fino al 31 dicembre 2027, con percentuali di detrazione che variano dal 50% al 65% in base alla tipologia di intervento. Per alcune categorie di lavori, come la riqualificazione energetica globale degli edifici, possono essere previsti tetti di spesa più alti.

Addio a Bonus barriere e Bonus mobili?

Restano incerte le sorti di altri incentivi edilizi che non figurano tra le misure prorogate nella nuova Manovra. Il Bonus barriere architettoniche, che garantisce una detrazione del 75% per l’eliminazione di ostacoli fisici come rampe, ascensori e montascale, è in scadenza il 31 dicembre 2025. L’agevolazione richiede un’asseverazione tecnica che certifichi la conformità degli interventi.

In scadenza anche il Bonus mobili ed elettrodomestici, che prevede una detrazione del 50% sull’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione. Il tetto massimo di spesa resta fissato a 5.000 euro, e al momento non è prevista una proroga oltre la fine del 2025.