CORRIDONIA Hanno scavato per dieci ore, anche a mano, i vigili del fuoco per raggiungere ed estrarre fuori dall’abitacolo dell’escavatore il corpo ormai senza vita di Francesco Broda, travolto, mentre era alla guida del mezzo, da quintali di fango e detriti staccatisi dalla parete di una vasca di decantazione dei fanghi.
APPROFONDIMENTI
Il tragico infortunio sul lavoro costato la vita all’operaio di 48 anni di Monte San Giusto, è avvenuto alle 15 di lunedì alla Rita Calcestruzzi, in contrada Fonte Lepre nella zona industriale di Corridonia, e i soccorritori hanno lavorato ininterrottamente fino all’una di notte per recuperarne il corpo.
Gli accertamenti
Questa mattina il pubblico ministero Enrico Riccioni conferirà l’incarico al medico legale Antonio Tombolini per eseguire l’autopsia e stabilire con esattezza le cause della morte di Broda.
Parallelamente è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico del legale rappresentante della Rita Calcestruzzi nonché responsabile della sicurezza Mirko Rita. Si tratta di un atto dovuto per consentirgli di partecipare all’esame autoptico che dovrebbe essere eseguito già domani.
Nel frattempo proseguono gli accertamenti da parte dei carabinieri di Corridonia e degli ispettori dello Spsal dell’Ast di Macerata intervenuti sul posto subito dopo la richiesta di soccorso. L’area dove è avvenuto l’incidente è stata sequestrata così come i mezzi che ieri dovevano ancora essere recuperati. A 24 ore dall’accaduto sono in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’infortunio.
La ricostruzione
Al momento ciò che è emerso è che lunedì pomeriggio nella zona in cui c’è la vasca di decantazione dei fanghi erano impegnati nei lavori Broda, dipendente di una ditta esterna, la Efi srl di Caldarola, alla guida dell’escavatore e un altro operaio di 36 anni alla guida di un camion.
Improvvisamente una porzione della parete di fango e detriti ha ceduto inghiottendo entrambi i mezzi, il 36enne è riuscito a salvarsi, sembra, buttandosi fuori dal finestrino del mezzo, mentre Broda, più vicino alla parte dove è avvenuto il distacco e in un mezzo più basso, è stato travolto e sommerso da quintali di fango che hanno invaso la cabina senza lasciargli scampo.
Le reazioni
Ieri le organizzazioni sindacali territoriali di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso profondo cordoglio e forte vicinanza ai familiari del 48enne. Ma anche «forte preoccupazione rispetto agli incidenti sul lavoro, in provincia di Macerata, in costante aumento anche nel 2025. La sicurezza non è un mero adempimento burocratico ma una costante pratica giornaliera». «Questa ennesima morte sul lavoro – ha sottolineato Irene Manzi, deputata marchigiana del Pd – ci riporta con forza alla responsabilità che tutte le istituzioni e le imprese hanno nel garantire che ogni luogo di lavoro sia sicuro. È necessario che le norme in materia siano applicate con rigore e che i controlli siano costanti, soprattutto nei settori e nei contesti più rischiosi».