Greta Thunberg rompe il silenzio sull’esperienza vissuta a bordo della Global Sumud Flotilla, l’iniziativa civile internazionale che lo scorso settembre ha tentato di rompere il blocco navale imposto da Israele su Gaza per consegnare aiuti umanitari.

In una lunga intervista rilasciata al quotidiano svedese Aftonbladet, l’attivista climatica denuncia una serie di abusi fisici e psicologici subiti durante la detenzione in Israele, dopo che la flottiglia è stata intercettata in acque internazionali.

La valigia imbrattata

L’attivista è partita dalla cosa più leggera tra quelle che ha subìto: la valigia imbrattata con scritte offensive come “whore” e con un pene disegnato. Inoltre, è stata disegnata la bandiera di Israele. Poi ha raccontato le violenze fisiche e le offese ricevute.