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Nicolas Vaporidis per il momento ha spento la macchina da cinepresa che lo riprendenva. Ma anche la luce rossa della telecamera, prima di ogni diretta in televisione. A La Stampa confessa che ora «La mia vita è la ristorazione. Un palcoscenico che si accende ogni sera, sempre diverso e stimolante. Dove applicare la dura disciplina del teatro». Ma «questo non significa che la mia religione mi proibisca il cinema. Potrei pensarci, ma solo a patto che arrivi una proposta davvero stimolante».


APPROFONDIMENTI

Con l’amico Alessandro Grappelli ha due ristoranti: uno a Londra dove vive con la moglie Ali Rinaldo e l’altro a Milano dove ci trascorre una decina di giorni al mese.

Un ristorante che vive in prima persona. «Con i clienti amo fermarmi a chiacchierare: soddisfare le loro curiosità sul cibo e sull’attore che ero, ma anche chiedere e capire cosa va e cosa meno. È il posto dove voglio essere».

Fare quello che fa per Nicolas non è certamente un Piano B: «Non poteva esserlo, perché fare l’attore non è mai stato il mio piano A. La mia prima opzione, dopo il liceo, era l’Accademia Navale, diventare ufficiale di Marina. Poi con i test attitudinali ho capito che non era cosa per me, la mia era un’idea romantica e irreale».

Ma il militare non l’ha fatto. Per saltarlo si è iscritto all’Università, ha fatto il cameriere a Londra. Poi nuovamente a Roma, i primi passi da attore. E lì «ho scoperto che mi divertivo e appagavo la mia irrequietezza. Poi nel 2006 è arrivato Notte prima degli esami e si è accesa la giostra. Non era solo l’attenzione esasperata su ogni cosa che facevo, ma anche la possibilità di più opzioni e libertà di scelta, potevo pensare di uscire dal percorso iniziato per fare solo ciò che mi stimolava».

Poi qualcosa si è rotto. «Forse – racconta ancora a La Stampa – perché ero troppo legato alla filmografia di commedie romantiche e adolescenziali. L’attenzione su di me si è un po’ spenta e di contro io sceglievo solo progetti che accendessero una scintilla. A dare il colpo definitivo è arrivato il Covid: in scena al Sistina con Full Monty, il musical dopo 3 settimane è stato prima sospeso, poi rinviato a data da destinarsi e mai più ripreso. Ho deciso: sono partito per Londra per dedicarmi solo al ristorante che avevamo aperto nel 2019».

Del cinema dice di non averne bisogno pur riconoscendo che gli ha dato tanto. Per questo ribadisce al quotidiano di Torio che «non è un’esperienza chiusa: se si presenta il progetto giusto, why not? Recentemente ho preso parte, anche finanziandolo, a un piccolo film, Fino alla fine della musica, e ho avuto un cameo nell’horror Behave: opere di amici,ma soprattutto di persone che stimo».

E L’Isola dei Famosi? «È stata un’opportunità troppo golosa per lasciarla andare. Ma già vivevo a Londra, dove sono tornato senza sfruttarne gli effetti».

Nel prossimo futuro si vede papà: «Mi sono sposato un anno fa. Abbiamo l’età giusta. Non vedo perché no».


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