Le truffe che prevedono la manomissione del contachilometri sono sempre più diffuse. Il motivo è semplice: il chilometraggio di una vettura ha un impatto diretto sul suo valore commerciale. Ridurre il numero di chilometri percorsi, quindi, consente di ottenere una valutazione migliore in fase di rivendita. Queste truffe non ci sono solo in Italia ma sono frequenti anche in altri Paesi, come gli Stati Uniti. In queste ore, un nuovo caso di truffa del contachilometri è diventato virale, soprattutto per via del modello protagonista, una Lamborghini Huracán Evo Spyder.
A raccontare l’accaduto è stato il magazine Carscoops. La meccanica è, sostanzialmente, sempre la stessa. Il proprietario della Lamborghini ha venduto la vettura a una concessionaria che non si è accorta di un problema con il contachilometri che segnava appena un decimo dei chilometri effettivamente percorsi dalla vettura della Casa italiana. Andiamo a ricostruire il caso emerso solo grazie a un tagliando effettuato dal nuovo proprietario della Huracán.
Un altro caso di truffa del contachilometri
Il caso del giorno che conferma la diffusione della truffa del contachilometri arriva da New York ma questo tipo di raggiro è molto diffuso anche in Italia dove, secondo un’indagine, si registrano perdite di centinaia di milioni di euro all’anno per via di questa pratica. Come sottolineato in apertura, il meccanismo della truffa è il solito. Il proprietario di una Lamborghini ha venduto la sua supercar a un concessionario, per un importo di circa 190.000 dollari da utilizzare poi per l’acquisto di una nuova Range Rover. Il concessionario ha rivenduto poi la Lamborghini, senza però rendersi conto di un dettaglio fondamentale. Il proprietario della Huracán aveva manomesso il contachilometri che, all’apparenza, indicava appena 2.100 chilometri percorsi.
Come è stata scoperta la truffa
È stato il nuovo proprietario della Lamborghini a rendersi conto della truffa ma solo dopo aver completato l’acquisto della Huracán. In occasione di un tagliando presso un centro autorizzato dalla Casa italiana, infatti, è stata notata una discrepanza tra il valore mostrato dal contachilometri e quello registrato dalla centralina. In realtà, la Lamborghini aveva percorso oltre 23.000 chilometri nel corso della sua carriera. La scoperta della truffa porterà, inevitabilmente, a delle conseguenze legali, sia per la concessionaria, che non si è resa conto della manomissione, sia per l’ex proprietario della Lamborghini che aveva installato un dispositivo per alterare il valore delle miglia percorse.
Come abbiamo già anticipato in apertura, la truffa è una pratica molto diffusa in quanto permette di alterare (a favore del venditore) il valore di una vettura. Nel caso descritto in precedenza, la Huracán sarebbe stata venduta per diverse migliaia di dollari in meno senza la truffa effettuata dal suo ex proprietario. Di conseguenza, si tratta di un danno importante subito dall’acquirente che ha tutto il diritto di far valere le sue ragioni nelle sedi opportune. Staremo a vedere come si concluderà la questione.