Mentre Magdeleine Vallieres sorprendeva tutti a Kigali, andando a conquistare un titolo mondiale che rappresenta una delle più grandi sorprese sportive di quest’anno, dall’altro emisfero Letizia Borghesi faticava a trattenere le lacrime di commozione. Compagne di squadra? No molto di più, amiche del cuore, attraverso un legame che si è andato costruendo negli anni. Sin dall’approdo dell’azzurra all’EF Education Oatly, quando il suo inglese era ancora zoppicante e la canadese l’ha aiutata, supportata, rendendole più facile  tutto il suo approccio.

«Abbiamo condiviso tante esperienze in questi quattro anni – racconta la trentina – lei aiutava me e io l’ho cresciuta un po’ come la mia sorella più piccola. Nel 2023 abbiamo anche organizzato un ritiro in altura insieme in Trentino. Ci siamo allenate insieme e gareggiato anche tanto».

L'abbraccio caloroso al primo incontro dopo Kigali. La loro amicizia si è cementata negli anniL’abbraccio caloroso al primo incontro dopo Kigali. La loro amicizia si è cementata negli anni

L'abbraccio caloroso al primo incontro dopo Kigali. La loro amicizia si è cementata negli anniL’abbraccio caloroso al primo incontro dopo Kigali. La loro amicizia si è cementata negli anni

Come si è evoluta in questi quattro anni fino ad arrivare ai vertici?

Diciamo che lei è sempre stata una ragazza semplice, molto concentrata su quello che deve fare e sempre con delle grandi ambizioni. La cosa che mi ha colpito subito è che ha sempre avuto la mentalità da atleta, una concentrazione enorme, lavorando più di tutte perché aveva un gran desiderio di arrivare. Allenamenti, riposo, ha sempre cercato di fare tutto per il meglio ed è finalmente stata ripagata per tutti questi sforzi.

Sottolineando la sua prestazione, molti raccontavano infatti che era un premio ai suoi sforzi, anche alle sue sfortune vissute fin qui…

Intendiamoci, non è che ha vissuto grandi infortuni. Ma essendo canadese, non è semplicissimo emergere. Lei da ragazzina si è ritrovata qui in Europa, crescendo da sola. E’ un passo difficile da fare e anche questo ci ha portato ad avvicinarci. Quest’anno sicuramente ha raggiunto un livello che in passato non aveva. Io dentro di me sentivo che avrebbe fatto bene ai mondiali e gliel’ho continuato a ripetere: «Vedrai che arriverai sul podio, arriverai sul podio» e penso di essere stata l’unica a continuare a dirglielo. Poi addirittura è andata oltre, ma diciamo che i numeri che faceva in allenamento dicevano chiaramente che aveva il livello per giocarsi qualcosa di grande.

La Vallieres è all'EF Education Oatly dal 2022. All'inizio ha aiutato la Borghesi ad ambientarsi, anche con la lingua ingleseVallieres è alla EF Education Oatly dal 2022. All’inizio ha aiutato la Borghesi ad ambientarsi, anche con la lingua inglese

La Vallieres è all'EF Education Oatly dal 2022. All'inizio ha aiutato la Borghesi ad ambientarsi, anche con la lingua ingleseVallieres è alla EF Education Oatly dal 2022. All’inizio ha aiutato la Borghesi ad ambientarsi, anche con la lingua inglese

Era solo questo che ti faceva preconizzare la sua impresa?

Il percorso era molto adatto alle sue caratteristiche, perché appunto lei va bene quando la gara diventa una prova di resistenza, con tutti quegli strappi. Era una gara molto esigente e ha avuto anche l’abilità di inserirsi nella fuga giusta e di attaccare nel momento decisivo. Per me non è stata una grande sorpresa: vincere non era di certo facile, ma il livello che aveva mi ci faceva credere.

Dove ti sei convinta che poteva essere il suo grande giorno?

La sensazione ce l’ho avuta forte quando siamo andati a correre il Giro di Romandia, dopo il Tour quando non siamo potute partire in gara per la nota storia dei GPS sulle bici. Per lei era la prima gara in cui poteva fare la leader, dopo che alla Grande Boucle aveva corso in supporto della Kerbaol. Sapeva che arrivava lì con una grandissima condizione e avrebbe potuto far bene anche nella classifica generale. Non partire era stata una bella batosta, lei piangeva, io la consolavo: «Guarda che non è del tutto un male. Magari vincevi, arrivavi davanti e così ai mondiali ti avrebbero controllato di più. Invece vedrai che in Rwanda ti rifai, sarai un’outsider, non ti calcoleranno e potrai dare a tutte scacco matto». E lei rideva. Ho continuato a ripeterlo ed è andata così.

La commozione dopo l'arrivo del mondiale, cogliendo un traguardo inatteso, ma non da chi la conosce bene...La commozione dopo l’arrivo del mondiale, cogliendo un traguardo inatteso, ma non da chi la conosce bene…

La commozione dopo l'arrivo del mondiale, cogliendo un traguardo inatteso, ma non da chi la conosce bene...La commozione dopo l’arrivo del mondiale, cogliendo un traguardo inatteso, ma non da chi la conosce bene…

Si affida molto a te, ai tuoi consigli, alla tua esperienza…

Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, abbiamo condiviso tante ore di bici insieme, supportandoci a vicenda nei momenti difficili. E anche lei quando questa primavera sono riuscita a fare belle gare alle classiche col secondo posto a Roubaix era molto contenta. C’è questo supporto reciproco che di sicuro si ha solamente quando si passa tanto tempo insieme, nei momenti di difficoltà come in quelli di gioia, perché non sono stati tutti anni facili.

Spiega, per favore…

Nel 2023, quando sembrava che la squadra avrebbe chiuso, mi ricordo che eravamo in ritiro in Trentino insieme ed eravamo preoccupate per il futuro perché dovevamo cambiare squadra e anche lei era molto in ansia: «Adesso non so, dovrò smettere, non so come troverò una squadra», perché in quel momento non aveva neanche tanti risultati da dimostrare. Ma lei ha sempre risposto con molta dedizione e anch’io ne ho tratto l’insegnamento che quando si lavora tanto duro a volte sembra che niente ti torni, ma di colpo le cose si girano e il destino a volte riserva delle grandi sorprese.

La vittoria iridata, conquistata di forza staccando all'ultimo giro la più accreditata Niamh-FisherLa vittoria iridata, conquistata di forza staccando all’ultimo giro la più accreditata Niamh-Fisher

La vittoria iridata, conquistata di forza staccando all'ultimo giro la più accreditata Niamh-FisherLa vittoria iridata, conquistata di forza staccando all’ultimo giro la più accreditata Niamh-Fisher

Eppure non si era vista tanto, anche se in questa stagione buoni risultati li aveva messi insieme…

Non aveva avuto mai la possibilità di dimostrarlo perché comunque era sempre messa un po’ come quella che doveva aiutare, quindi sempre un po’ in ombra. Ma quando hai questa voglia di fare, le cose appunto si girano dalla tua parte prima o poi.

Tu l’hai sentita subito dopo la corsa?

Sì, certo, non ci credeva, era contentissima. Non facevamo che urlare, piangere, ridere. E’ stata una bella emozione.

La Borghesi insieme all'iridata Vallieres, alla partenza della Tre Valli, ultima gara nello stesso teamLa Borghesi insieme all’iridata Vallieres, alla partenza della Tre Valli, ultima gara nello stesso team

La Borghesi insieme all'iridata Vallieres, alla partenza della Tre Valli, ultima gara nello stesso teamLa Borghesi insieme all’iridata Vallieres, alla partenza della Tre Valli, ultima gara nello stesso team

Adesso le vostre strade si divideranno, perché tu passerai alla Soudal…

Esatto, la Tre Valli è stata l’ultima gara insieme ed è stato un momento difficile, perché comunque abbiamo condiviso tanto. Lei è come una sorella e pensare di correre per due squadre diverse sicuramente non è facile, ma alla fine le maglie saranno pure diverse, ma le amicizie restano e quindi sicuramente ci rifaremo organizzando qualche allenamento o ritiro insieme.