I giornalisti di vari importanti media statunitensi, tra cui il New York Times, il Wall Street Journal e CNN, hanno dovuto lasciare il Pentagono, la sede del dipartimento della Difesa statunitense, perché hanno deciso di non aderire alle restrizioni per la loro attività annunciate dal segretario della Difesa Pete Hegseth il mese scorso. Molte testate avevano già detto che avrebbero rifiutato le nuove condizioni perché ritengono siano una limitazione alla libertà di stampa: fra le altre cose prevedono che i giornalisti possano essere cacciati se danno notizie la cui pubblicazione non è stata approvata dal segretario e impongono al personale militare di ricevere un’approvazione prima di parlare con la stampa.
I giornalisti delle testate che non hanno accettato le nuove regole non avranno più la possibilità di accedere al Pentagono e di muoversi liberamente in alcune aree dell’edificio. I media potranno continuare la loro copertura giornalistica dei temi della difesa e del dipartimento, ma dovranno farlo senza una presenza fisica e costante dei loro giornalisti al Pentagono, cosa che rende il lavoro più complesso e meno efficiente. Il Pentagono si trova ad Arlington, nell’area metropolitana di Washington D.C..
In segno di protesta molti giornalisti hanno scelto di riconsegnare il proprio pass e lasciare il Pentagono tutti insieme, appena era scaduto il termine per accettare le nuove regole, mercoledì. Hanno anche portato con sé alcuni scatoloni contenenti del materiale personale accumulato nel tempo nei locali a loro dedicati nel Pentagono.
Tra le molte e importanti aziende giornalistiche che hanno scelto di rifiutare le nuove regole ci sono ad esempio Reuters, Associated Press, Bloomberg, Axios, Politico, ma anche Fox News, canale televisivo che ha posizioni molto conservatrici e che ha accompagnato l’ascesa politica di Donald Trump.
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