Lo scrittore moldavo nell’agosto del 2024 aveva attaccato l’inviata della Rai, finita al centro del mirino russo dopo aver varcato il confine tra Russia e Ucraina per documentare l’offensiva nella regione di Kursk. “Se si troverà con un po’ di polonio nel tè, purtroppo cari amici sappiate che vi siete scavati la fossa da soli”, aveva detto Lilin in un video sul suo canale YouTube

“Se un giorno vi troverete un po’ di polonio nel tè, sappiate che vi siete scavati la fossa da soli”. Con queste parole Nicolai Lilin, scrittore moldavo, ad agosto 2024 aveva attaccato in un video su YouTube la giornalista italiana Stefania Battistini e l’operatore tv Simone Traini. I due dipendenti della Rai, inviati in Ucraina, in quei giorni erano finiti al centro del mirino della Russia, colpevoli per il Cremlino di aver varcato il confine russo-ucraino per documentare le fasi della guerra. Nicolai Verbjbitkii, nome all’anagrafe di Lilin, aveva ripreso il fatto pubblicando sul suo profilo l’inviata e l’operatore, rivolgendosi a loro con frasi minacciose per le quali sarà sottoposto a processo.

Le parole di Lilin

Queste le frasi pronunciate dallo scrittore finite al vaglio della pm di Milano Francesca Crupi: “Auguri a questi deficienti dei nostri giornalisti della Rai che sono andati lì con i terroristi (i soldati ucraini, ndr) a prendere in giro e a sfruttare la gente che viene sequestrata dai terroristi”. E ancora: “Adesso contro di loro sono iniziati i procedimenti penali e se un giorno qualcuno di questi aiutanti dei terroristi, qualcuno di questi propagandisti si troverà con un po’ di polonio nel tè, purtroppo cari amici sappiate che vi siete scavati la fossa da soli. Non dovete piangere e dire cattivi russi, non c’è democrazia, non c’è la libertà: se voi entrate sul territorio della Federazione russa all’interno di forze terroristiche sarete trattati così come vengono trattati di solito i terroristi”.

Rinvio a giudizio

Battistini e Traini, che per aver varcato il confine russo-ucraino sono stati raggiunti da un mandato d’arresto internazionale russo e di conseguenza finiti sotto scorta, hanno denunciato Lilin e altre persone. La pm Crupi ha valutato tutte le affermazioni dello scrittore e ha deciso di citarlo direttamente in giudizio per diffamazione aggravata e minaccia grave. “Abbiamo fiducia nella giustizia che esaminerà questo caso”, ha dichiarato Eleonora Piraino, legale dello scrittore che ha ricevuto la notifica del procedimento mentre si trovava in un aeroporto italiano.

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