Roma, 15 ottobre 2025 – Non si placano le polemiche intorno a Nick Kyrgios. Il tennista australiano, attualmente lontano dai riflettori per via di infortuni e una crisi di risultati che lo ha fatto scivolare oltre il 600° posto del ranking ATP, è tornato a far parlare di sé, ancora una volta non per le sue prestazioni in campo, ma per le dichiarazioni pungenti rilasciate durante il podcast Unscripted condotto da Josh Mansour. Nel mirino di Kyrgios c’è sempre Jannik Sinner, numero due del mondo e simbolo del nuovo corso del tennis mondiale. Il rapporto tra i due non è mai stato idilliaco, ma le ultime parole dell’australiano aggiungono un ulteriore carico a una tensione che ormai si trascina da tempo. “Dopo lo scandalo che lo ha coinvolto, non vado d’accordo con molte persone del circuito  – ha detto Kyrgios –. Lui era il numero uno, è un giocatore straordinario, ma l’ATP ha fatto di tutto per proteggerlo”. Il riferimento è al caso Clostebol, la sostanza dopante per la quale Sinner era stato temporaneamente sospeso per tre mesi, prima che la vicenda venisse chiarita. Per Kyrgios, tuttavia, il trattamento riservato all’altoatesino sarebbe stato tutt’altro che imparziale: “Il CEO e molti dirigenti dell’ATP sono italiani. Per me tutta questa storia è una farsa”. Accuse pesanti, che lambiscono non solo l’integrità del tennista azzurro ma anche l’imparzialità delle istituzioni del tennis. Parole che, inevitabilmente, sollevano interrogativi sull’equilibrio e la trasparenza della governance del circuito.

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Eppure, nel suo stile ormai consolidato, Kyrgios mescola provocazioni e apprezzamenti, attacchi diretti e paradossali dichiarazioni di stima. Subito dopo le bordate, infatti, arrivano parole inaspettatamente positive: “Spero che Sinner abbia imparato la lezione. Ha tutto per diventare uno dei migliori giocatori della storia. Se è stato un errore, va bene. Ma se non lo è stato, gli direi: ‘Fratello, non ne hai bisogno’. È già abbastanza forte da riuscirci con le sue sole forze”. Il riferimento è anche al loro unico incontro diretto, a Miami nel 2022, dove Sinner ebbe la meglio in un match tiratissimo. “Lì ho capito che sarebbe diventato incredibile”, ha aggiunto Kyrgios. Finora, da parte di Sinner, ovviamente nessuna replica. Il campione italiano ha scelto come al solito la via del silenzio, concentrato sul presente e sul suo percorso professionale, senza alimentare una polemica che, almeno da parte sua, sembra non interessarlo. Resta da vedere se l’ATP deciderà di rispondere pubblicamente alle insinuazioni, che toccano un nervo scoperto e rischiano di riaccendere dubbi e discussioni su una vicenda che il mondo del tennis sperava di essersi lasciato alle spalle. Nel frattempo, Kyrgios conferma ancora una volta di essere una delle figure più controverse del panorama tennistico. Anche (e soprattutto) da fuori dal campo.