A Riyadh è tempo di preparativi per quella che si preannuncia come la Settimana della Moda più ambiziosa di sempre. Una terza edizione della Fashion Week con oltre 30 sfilate in programma, che verrà aperta e chiusa da due marchi blasonati: rispettivamente Vivienne Westwood e Stella McCartney (che farà il suo debutto in Arabia Saudita).

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Tuttavia, la partecipazione all’evento del brand fondato dalla leggendaria stilista, madre di tutte le madri del punk, non è stata accolta con entusiasmo da tutti: tra gli scettici spicca il nome di Cora Corré, la nipote della stessa Vivienne Westwood.

Cora Corr.

Cora Corré.

Dave Benett/Getty Images

La modella ha infatti sottolineato come, a suo avviso, le scelte del marchio non siano «in linea con i valori o i desideri» della stilista scomparsa quasi tre anni fa. Il motivo alla base della querelle riguarda soprattutto la questione dei diritti umani nel Paese che Human Rights Watch (HRW) in un suo report ha definito «preoccupante».

Come evidenziato da HRW, i lavoratori migranti, compresi quelli coinvolti in progetti finanziati dal PIF (Fondo di Investimento Pubblico, gestito dal principe ereditario Mohammed bin Salman in qualità di presidente), subiscono abusi diffusi. Inoltre, le autorità saudite reprimono duramente qualsiasi dissenso, anche attraverso lunghe condanne o con pene di morte dopo processi iniqui per accuse relative alla pacifica espressione online. Una situazione delicata seguita anche da Amnesty International, che ha già invitato personalità pubbliche a richiamare l’attenzione sulla difficile condizione delle persone LGBTQ+ saudite.