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Redazione Esteri
Cruciale per il loro appoggio la sospensione della riforma delle pensioni concessa dal neo premier
Il governo francese ha superato un primo ostacolo prima dell’inizio di quello che si preannuncia come un dibattito parlamentare epocale sulla sua proposta di bilancio la prossima settimana: le due mozioni di sfiducia presentate dai partiti di sinistra radicale (La France Insoumise, LFI) e di estrema destra (Rassemblement National, RN) e volte a far cadere il governo nominato domenica, non sono riuscite a ottenere i 289 voti richiesti giovedì. Hanno ottenuto rispettivamente 271 e 144 voti.
Prima del voto, Sébastien Lecornu aveva invocato «un momento di verità tra l’ordine e il disordine repubblicano», chiedendo ai parlamentari di non «tenere in ostaggio il bilancio».
Martedì il premier aveva neutralizzato la minaccia di un rovesciamento del governo proponendo di sospendere la riforma delle pensioni, misura chiave della presidenza Macron, approvata senza voto in Parlamento nel 2023 nonostante mesi di proteste.
In seguito a questa concessione, richiesta da diverse settimane, il Partito Socialista ha invitato i suoi deputati a non sostenere le mozioni di sfiducia di LFI e RN, facendo pendere la bilancia a favore del governo.
Superato questo ostacolo, la strada che attende il governo nelle prossime settimane non sembra meno stretta, e lo spettro dell’instabilità, che aleggia sulla Francia dallo scioglimento del governo deciso nel giugno 2024 da Emmanuel Macron, non è stato completamente dissipato.
16 ottobre 2025
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