di
Federica Nannetti

L’episodio al termine della vittoria in Eurolega sul Monaco. L’auto di Vildoza e Milica Tasic avrebbe impedito il passaggio del mezzo e quando i sanitari sono scesi a chiedere spiegazioni sarebbe partita l’aggressione

Nemmeno il tempo, quasi, di godersi la vittoria in Eurolega contro il Monaco al PalaDozza di ieri sera, 16 ottobre: il cestista bianconero Luca Vildoza, tra l’altro protagonista della vittoria, è stato arrestato dalla polizia (poi rimesso in libertà) per aver, secondo quanto ricostruito fino a questo momento, aggredito insieme alla moglie 26enne Milica Tasic – pallavolista serba – un’operatrice sanitaria di un equipaggio del 118. 

Sono accusati di lesioni personali cagionate a personale sanitario, scaturite in seguito a una lite in strada. Tutto, a quanto pare, per futili motivi.



















































Luca Vildoza e la moglie Milica Tasic arrestati e rimessi in libertà

Tutto sarebbe successo a partire da via Calori, dunque a poca distanza dal PalaDozza, verso le 23, poco dopo la fine della partita: un’ambulanza, secondo quanto poi riferito dagli stessi paramedici, sarebbe stata ferma in attesa di partire verso un intervento (aveva accostato e stava individuando il punto esatto verso cui dirigersi). 

In quel momento sarebbero partiti i primi screzi tra l’equipaggio e il giocatore, sopraggiunto in auto accompagnato appunto dalla moglie; screzi legati al fatto che l’ambulanza avrebbe ostacolato il passaggio in strada. I paramedici, hanno poi raccontato i sanitari, avrebbero tentato di ignorare le provocazioni e di riprendere servizio, ma l’auto guidata da Vildoza avrebbe comunque continuato a ostacolarne il percorso. 

Cosa è successo tra il giocatore della Virtus e l’ambulanza?

È stato allora, ormai su viale Silvani, che la situazione sarebbe precipitata: una delle operatrici sanitarie, 55enne italiana, sarebbe scesa dal mezzo di soccorso per chiedere spiegazioni del perché dell’atteggiamento, venendo in tutta risposta aggredita, prima dalla 26enne, che l’avrebbe strattonata per i capelli e presa per il collo, poi dal playmaker bianconero, che l’avrebbe strattonata per un braccio e a sua volta presa per il collo.

La denuncia: «Operatrice sanitaria aggredita dal cestista»

In aiuto dell’operatrice sono intervenuti gli altri sanitari e, successivamente, anche gli agenti delle Volanti chiamati in soccorso. 

Diversi dettagli della vicenda,  scaturita apparentemente per futili motivi, sono ancora da chiarire; e al momento la squadra non si è esposta. Sul posto è intervenuta appunto la polizia, che ha portato il giocatore e la moglie in Questura. Il giocatore e la ragazza sono stati arrestati per lesioni personali cagionate a personale sanitario e in mattinata era stato fissato  il giudizio per direttissima

Entrambi sono stati rimessi in libertà senza direttissima

Tuttavia il pm ha rinunciato alla direttissima ed è stato firmato il decreto di rimessione in libertà; entro 96 ore si terrà un’udienza tecnica per valutare ex post la validità dell’arresto (in ogni caso rimarrà libero incondizionatamente perché il provvedimento è già stato notificato).

La difesa dell’avvocato: «Aggressione reciproca»

A spiegare quanto successo in mattinata è stato il legale del giocatore, Mattia Grassani, che ha anche annunciato che Vildoza questo pomeriggio partirà con la squadra per la prossima partita. A motivare la rinuncia della direttissima, ha poi aggiunto il legale, «elementi discordanti» su quanto successo ieri sera. «Ci sono due versioni completamente differenti – ha sottolineato –: non c’è solo quella fornita dalla denunciante e dalla Questura, ma anche quella di due testimoni oculari. Inoltre in quella zona ci sono molte telecamere». 

Dubbia, a suo avviso, anche la ricostruzione dell’aggressione vera e propria: «Questo parapiglia, questa colluttazione e questo respingimento sarebbero stati reciproci – ha aggiunto ancora il legale –. Non è stata un’azione unilaterale del giocatore, ma è stata un’azione di difesa nei confronti di un comportamento ritenuto illegittimo da parte dell’ambulanza

Poi qualcosa si sono detti e forse anche qualche spintone se lo sono dati». Inoltre, sempre secondo la ricostruzione dell’avvocato, non ci sarebbe stato nessun inseguimento, ma solo un’ambulanza di traverso: «Il giocatore e la moglie, che è incinta, avevano premura di tornare a casa, avevano anche del cibo da asporto caldo, di andare a letto e di partire oggi per la trasferta in Eurolega», ha aggiunto Grassani.


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16 ottobre 2025 ( modifica il 16 ottobre 2025 | 15:19)