L’investimento (involontario) di un agente della polizia locale, una vicenda che sembra chiusa ma in realtà va avanti per mesi. E ora la parola fine. Se per Kimi Antonelli il weekend del Gran premio di Formula 1 a Imola era stato particolarmente sfortunato in pista, al babbo Marco è andata – suo malgrado – anche peggio. Antonelli senior ha avuto infatti solo negli ultimi giorni la conferma, da parte del Tribunale di Bologna, che quanto accaduto lo scorso 17 maggio all’ingresso dell’Autodromo lato Rivazza non avrà alcuna conseguenza sotto il profilo penale.
La dinamica dell’episodio, relativo appunto al sabato di qualifiche, è stata raccontata ieri dalla Verità. Secondo la ricostruzione del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, poco dopo le dieci del mattino una monovolume nera con targa straniera si avvicina all’incrocio tra via Pisacane e via Santerno, in una zona di accesso regolamentata e temporaneamente chiusa per ragioni di sicurezza, quella appunto della Rivazza. Al volante c’è proprio Marco Antonelli, papà del pilota della Mercedes, diretto all’Enzo e Dino Ferrari assieme alla compagna, alla figlia e ad alcuni amici di famiglia.
L’imprenditore bolognese mostra agli agenti il pass che consente l’ingresso nell’area paddock, spiegando di dover raggiungere l’autodromo per prendere il figlio, impegnato in un’intervista televisiva. Ma la corsia di svolta verso via Santerno è chiusa da segnaletica temporanea e transenne. A presidiare l’incrocio c’è F. L., agente della polizia locale, in servizio per regolare il traffico legato all’evento. Antonelli chiede di poter svoltare comunque, ma il vigile gli ordina di proseguire diritto. L’imprenditore, convinto di poter passare in virtù del proprio permesso, decide di svoltare lo stesso. È in quell’attimo che l’auto colpisce l’agente a una gamba.
La prognosi, sempre secondo quanto riferito da La Verità, supera i sessanta giorni. La Polizia stradale raccoglie le testimonianze e verbalizza la versione dei fatti fornita dallo stesso Antonelli. Dichiarazioni riportate dallo stesso quotidiano: “Preso dalla concitazione e dalla convinzione di poter passare avendo il pass, ho sbagliato, ed invece di proseguire diritto come mi era stato indicato, ho svoltato comunque verso via Santerno e nell’occorso ho urtato l’agente alla gamba”. Antonelli spiega di non essersi reso conto immediatamente dell’impatto: “Pensavo di averlo evitato, convinto di averlo aggirato senza problemi”. Le dichiarazioni vengono depositate agli atti della Polizia stradale. Informato delle condizioni del vigile, l’imprenditore si scusa con il diretto interessato. Tutto sembra risolto.
Nel frattempo, la Procura di Bologna apre però un fascicolo: Antonelli senior viene indagato. Ed eccoci a ieri. Dopo la pubblicazione dell’articolo su La Verità, l’avvocato Marco Baroncini, legale dell’imprenditore bolognese, viene interpellato dai cronisti sulla vicenda. E precisa che l’indagine si è conclusa, già da un paio di settimane, con l’archiviazione decretata dal Giudice per le indagini preliminari, Letizio Magliaro, su richiesta avanzata dal pubblico ministero, Anna Sessa.
Nel dettaglio, il padre del pilota rispondeva di resistenza a pubblico ufficiale, archiviata “perché il fatto non sussiste”; l’altra iniziale ipotesi di lesioni volontarie, derubricata in lesioni colpose, è stata invece archiviata in quanto non c’è stata la querela della persona offesa. L’avvocato Baroncini si mostra soddisfatto dell’esito e del lavoro svolto, che ha portato in tempi rapidi all’archiviazione. Resta solo, dal punto di vista della responsabilità civile, la pratica per l’eventuale rimborso legato al sinistro affidata all’assicurazione.