E’ stato un anno complicato, quasi da dimenticare, per Christophe Laporte. Il corridore della Visma-Lease a Bike ha vissuto la stagione più sfortunata della sua carriera. Il francese, reduce da un 2023 di altissimo livello, nel 2024 ha passato una stagione altalenante e quest’anno addirittura è stato più tempo a curarsi che a correre. Pensate, appena sedici giorni di gara fino a ieri.

Il primo numero di dorsale dell’anno Laporte l’aveva appuntato il 17 agosto alla Classica di Amburgo, e domenica scorsa ha ritrovato il sorriso con un bellissimo secondo posto dietro al nostro Matteo Trentin. Un podio che sa di liberazione, ma anche di ripartenza.

Christophe Laporte al prologo notturno del Tour of Holland, in scena in questi giorni

Christophe Laporte al prologo notturno del Tour of Holland, in scena in questi giorni

Stagione nata male

Tutto è iniziato già in primavera, quando Laporte si è visto costretto a rinunciare alle Classiche che lo avevano consacrato tra i migliori interpreti del Nord. A fermarlo è stato un virus che ha messo a dura prova il suo fisico e la sua serenità. Il francese ha dovuto dare forfait per tutte le Monumento e non solo, a partire dalla E3 Saxo Classic e dalla Gand-Wevelgem, due corse che nel 2023 lo avevano visto protagonista.

Laporte ha spiegato quanto sia stato pesante affrontare quei mesi di inattività: «E’ stato il periodo più difficile della mia carriera. Non riuscivo a capire cosa avessi, il corpo non rispondeva. Ogni volta che provavo ad aumentare il carico, tornavano stanchezza e dolori. Non avevo energia, né fiducia». In pratica Laporte ha contratto nell’ordine: prima il citomegalovirus, che lo ha fermato a lungo. E quando stava per riprendersi ecco la varicella. Questo lo ha tenuto lontano anche dal Tour de France.

La Visma-Lease a Bike a quel punto ha preferito non rischiare, fermandolo del tutto e consentendogli di recuperare completamente. Una scelta obbligata – non scontata per un atleta di tale portata – ma dolorosa, perché significava dire addio a tutta la prima parte di stagione, proprio nel momento in cui si entrava nel vivo.

Mentre i suoi compagni lottavano con gli eterni rivali della UAE Emirates, lui era a Sierra Nevada a ricostruire almeno il finale di stagione. Il rientro è così slittato ad agosto inoltrato, con un lavoro di riabilitazione graduale e tanta pazienza, nella speranza di ritrovare finalmente le sensazioni giuste.

In tutto ciò, i tecnici della Visma hanno tenuto la bocca serrata limitandosi a dire che, trattandosi di problemi di salute, Christophe non era ancora guarito, prima, e che stava lavorando, poi.

Parigi-Tours 2025, Matteo Trentin vince per la terza volta, battendo Christophe LaporteParigi-Tours: Trentin precede uno stanchissimo, ma soddisfatto, Laporte

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La luce dopo il buio

Il ritorno in gruppo è arrivato, come detto, il 17 agosto alla Classica di Amburgo: ben 315 giorni dall’ultima corsa. Poi ecco la gran fatica al Renewi Tour. Ma alla Binche-Chimay-Binche, Laporte ha colto già un incoraggiante terzo posto, segnale che la condizione stava finalmente tornando. La conferma più bella è arrivata a Tours, con quel podio che ha sancito il suo vero ritorno.

Alla Parigi-Tours Laporte ha lottato fino alla fine con Matteo Trentin, arrendendosi solo per pochi metri. Tra l’altro era anche il campione uscente.

«Quando finisci secondo o terzo c’è sempre un po’ di delusione – ha raccontato Laporte – ma stavolta è stato diverso. Stavolta posso guardare alla mia gara con soddisfazione. Nel finale ero isolato, ma ho saputo rispondere bene agli attacchi. Alla fine ho deciso di muovermi io, e siamo riusciti a chiudere il gap. In volata ho sentito arrivare i crampi e non potevo spingere più forte per questo ho dovuto fare lo sprint da seduto. Ho dato tutto, ma Matteo è stato semplicemente più forte. Sono contento della mia forma in questo autunno».

Christophe LaporteL’ex campione europeo era partito bene. In ritiro andava benone e veniva da un gran finale di stagione (foto Visma-Lease a Bike)

Christophe LaporteL’ex campione europeo era partito bene. In ritiro andava benone e veniva da un gran finale di stagione (foto Visma-Lease a Bike)

Testa già al 2026

Laporte non si nasconde: l’obiettivo è tornare il prima possibile al livello che aveva raggiunto tra il 2022 e il 2023. Per farlo, la parola d’ordine è una sola: correre. In questi giorni il francese ha ripreso il ritmo delle competizioni e sta disputando il Tour of Holland con l’intenzione di accumulare chilometri e sensazioni positive. Non punta ai risultati, ma alla continuità: ogni gara deve essere un passo verso il 2026.

La Visma-Lease a Bike ha bisogno dei suoi uomini più forti per ricostruire la leadership e affrontare con nuove ambizioni la prossima stagione. Laporte e Van Aert restano i pilastri della squadra nelle Classiche, e i tecnici contano su di loro per riportare il team ai vertici dopo un 2025, sì buono, ma non dei soliti standard a cui ci avevano abituato.

Il francese guarda avanti con serenità: «Adesso voglio solo stare bene, fare il mio lavoro e accumulare corse. Ogni giorno in sella mi avvicina al livello che conosco. Dopo tutto quello che ho passato, poter di nuovo lottare per un podio è già una vittoria. Adesso, anche in vista del prossimo anno, l’importante è correre e trovare costanza».