di
Paolo Foschi

L’attentato nella notte a Pomezia. Distrutte le vetture di Ranucci e della figlia, che è passata sul luogo dell’esplosione pochi minuti prima dello scoppio

«Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento»: questo il drammatico post pubblicato sul profilo social della trasmissione Report.

L’attentato è stato compiuto intorno alle 22 a Campo Ascolano, località fra Roma e Pomezia, a sud della Capitale.  L’esplosione ha danneggiato anche l’altra auto di famiglia, utilizzata abitualmente dalla figlia, che l’aveva parcheggiata intorno alle 21.40. Anche la palazzina del giornalista ha subìto danni nelle parti esterne, mentre per fortuna non si registrano né vittime, né feriti. Sigfrido Ranucci poco dopo le due di notte ha parlato al telefono con il Corriere: «Mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell’esplosione, potevano ammazzarla…». Secondo il conduttore «potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report».  



















































Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco per domare le fiamme che hanno divorato le auto e per mettere in sicurezza l’area e la polizia scientifica. Ranucci ha riferito che «è stato utilizzato almeno un chilo di esplosivo». L’assenza in zona di telecamere rende più complicate le indagini, per tentare di identificare i responsabili. L’indagine è stata immediatamente aperta dai pm dell’antimafia di Roma. Al momento il pm della Dda Carlo Villani- coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò- procede per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informative dalle forze dell’ordine intervenute.

Dopo la notte insonne, mattinata di grande tensione per il conduttore. «Sono in auto con la scorta dei carabinieri e sto andando a denunciare quanto accaduto», ha spiegato all’Ansa Sigfrido Ranucci dopo l’esplosione della sua auto davanti al cancello di casa, che ha danneggiato anche quella della figlia. «Lei ha posteggiato la sua auto ed è passata da lì venti minuti prima dell’accaduto – ha fatto sapere ancora il giornalisti-. Sembra che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell’esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice». 
Nel video postato dalla trasmissione Report sui social si vede la parte anteriore dell’auto del giornalista completamente distrutta e la vettura accanto, quella della figlia, danneggiata. L’esplosione dell’ordigno, piazzato sotto l’auto del conduttore, ha provocato anche il danneggiamento della casa accanto. Ranucci ha spiegato che la sua auto era stata parcheggiata in quel posto dal figlio ieri all’ora di pranzo. Il conduttore, che è sotto scorta dal 2014 dopo le minacce di morte da parte della mafia, da tempo denuncia anche «il clima di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti», ricordando di aver subito varie minacce negli ultimi tempi, a partire dal ritrovamento di due proiettili P38 fuori casa fino al pedinamento di soggetti identificati dalla sua scorta.


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17 ottobre 2025 ( modifica il 17 ottobre 2025 | 08:38)