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Le proteste che hanno scosso, a più riprese, l’andamento della Vuelta a España 2025 stanno avendo, inevitabilmente, degli strascichi legali. Sulle varie vicende legate alle manifestazioni contro la presenza della Israel-Premier Tech in corsa è infatti al lavoro, in Spagna, la Commissione di Stato contro la violenza, il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza nello sport. A seguito delle segnalazioni delle forze dell’ordine locali, in particolare in occasione delle tappe transitate per i territori di Paesi Baschi, Asturie e Galizia, la Commissione ha proposto sanzioni e “squalifiche” per 53 persone. In questo numero non sono comprese le persone coinvolte nella manifestazione più grande andata in scena, in occasione dell’ultima tappa, a Madrid.

Le sanzioni proposte, che andranno poi confermate, oscillano fra i 1500 e i 5000 euro, per quel che riguarda l’aspetto economico, e fra i 3 e i 12 mesi di divieto d’accesso alle manifestazioni sportive (che in Italia è noto come Daspo), a seconda della gravità delle infrazioni contestate. Contestualmente, ci sono da considerare anche le conseguenze che le proteste hanno avuto sul piano penale: a Bilbao (tappa numero 11) quattro persone furono arrestate per “oltraggio a pubblico ufficiale”, mentre altre 12 erano state fermate dalla Guardia Civil nel corso della frazione numero 13, per essersi incatenati alle transenne che limitavano la carreggiata, impedendo il passsaggio dei corridori.

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