Un tribunale fallimentare di Dallas ha dichiarato che i bilanci della finanziaria Tricolor Holdings presentano «livelli di frode potenzialmente sistemici». Siamo di nuovo davanti al sintomo di un malessere americano destinato a deflagrare?
Venerdì in un Tribunale fallimentare di Dallas, in Texas, il curatore della bancarotta ha dichiarato che i bilanci della finanziaria Tricolor Holdings presentano «livelli di frode potenzialmente sistemici». Tricolor, appena entrata in una procedura di liquidazione per insolvenza, praticava prestiti subprime (a clienti ad alto rischio) che poi assemblava, spezzettava e rivendeva in titoli ad altri operatori. L’esposizione alla quale non riesce a far fronte, stimata in 12 miliardi di dollari, non è proprio un’inezia. La falsificazione starebbe nelle garanzie: i prestiti ai consumatori per l’acquisto di auto erano garantiti dalle auto stesse, ma sembra emergere che almeno il 40% delle 70 mila auto poste a garanzia del portafoglio creditizio garantiscono in teoria più prestiti. Così il castello di carte non si tiene.
Caso atipico o sintomo più diffuso?
Si tratta di un caso atipico o del sintomo di un male più diffuso nel mondo vasto e opaco del credito «privato», concesso fuori dai mercati regolati? Di certo non è un caso isolato. Sempre nelle ultime settimane, ha chiesto protezione dai creditori (Chapter 11) anche un altro gruppo di nome First Brand. Basato in Ohio, produce tergicristalli e altre componenti auto. Il suo debito totale è stato indicato dapprima in meno di sei miliardi di dollari, ma ora il dato è già salito sopra i dieci miliardi.
Proprio come Tricolor, First Brand è finanziato di fondi di debito privato noti proprio per la loro scarsa trasparenza. Eventuali problemi con le loro posizioni e il relativo rischio o valore reale vengono alla luce sempre troppo tardi, come del resto nel caso della miriade di fondi di private equity (che non investono nel debito, ma nel capitale delle imprese). Enron, a inizio secolo, apparve per un po’ di tempo un caso devastante ma isolato. Poi, pochi anni dopo, seguì la grande crisi finanziaria.
17 ottobre 2025 ( modifica il 17 ottobre 2025 | 10:52)
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