Dopo Chagall e Picasso, a Roma arriva una grande mostra dedicata a Dalì. Un dialogo inedito – a suon di opere – tra l’artista catalano e i suoi miti: Vermeer, Velázquez e Raffaello.
Sotto la direzione scientifica di Montse Aguer, Direttrice dei Musei Dalí, e la curatela di Carme Ruiz González e Lucia Moni, “Dalí. Rivoluzione e Tradizione” si configura come uno degli appuntamenti culturali più attesi della stagione autunnale.
In mostra a Palazzo Cipolla oltre 60 opere tra dipinti e disegni, accompagnati da documenti fotografici e audiovisivi, che offriranno al pubblico un’immersione totale nell’universo creativo di Salvador Dalí, artista geniale, controverso, visionario.
Un percorso retrospettivo inedito, costruito attorno al rapporto tra Dalí e quattro grandi figure di riferimento: tre maestri storici – Vermeer, Velázquez e Raffaello – e un grande contemporaneo: Pablo Picasso.
L’allestimento della mostra si articola in quattro sezioni, ciascuna dedicata a uno dei maestri che hanno plasmato l’arte di Dalí. A queste si aggiunge un approfondimento sui contenuti del 50 segreti magici per dipingere, con una selezione di disegni e materiali originali che rivelano il metodo teorico e tecnico dell’artista catalano.
“A distanza di un anno dalla sua apertura e dopo il riconosciuto successo in termini di visitatori – spiega il Presidente Fondazione Roma, Franco Parasassi – il Museo del Corso, Polo museale continua il suo percorso volto a consolidare il proprio posizionamento tra le principali istituzioni culturali della Capitale”.
Dalla sua inaugurazione, il Polo Museale, che comprende Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna, ha già accolto oltre 220.000 visitatori. “Dalí. Rivoluzione e Tradizione” sarà visitabile dal 17 ottobre al primo febbraio. “La mostra intende approfondire l’ecletticità dell’eccentrico artista spagnolo – continua Parasassi – che non fu solo un rivoluzionario del Surrealismo, un uomo affascinato dalla modernità, con una curiosità febbrile per i diversi linguaggi dell’avanguardia, ma fu anche un profondo conoscitore e interprete della grande tradizione pittorica europea”.