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Non è certamente la Sumus Flottiglia eppure anche la Nave Scuola “Med 25 Bel Espoir” ha salpato i mari per rivendicare la pace nel Mediterraneo. Leone XIV oggi pomeriggio è andato a Ostia per salutare l’equipaggio tornato da un viaggio in mare lungo otto mesi. La nave ha scolcato in lungo e in largo il Mare Nostrum effettuando circa trenta scali con a bordo 200 giovani divisi in otto gruppi, selezionati per nazionalità, cultura e religione. Tutti, naturalmente, attivisti e pacifisti. L’iniziativa alla quale renderà omaggio  Leone XIV era a suo tempo stata benedetta da Francesco, ed era nata nello spiri degli Incontri del Mediterraneo di Bari (2020), Firenze (2022), Marsiglia (2023) e Tirana (2024), grazie all’associazione Mar Yam, all’associazione AJD – Bel Espoir e alla diocesi di Marsiglia.


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Papa Leone ha salutato e parlato con i ragazzi e a loro ha detto di continuare a «lavorare per la pace, cosa che esige una certa maturità e altruismo per comprendere i bisogni dell’altro e poi collaborare nel trovare una soluzione che permetta a tutti di prosperare.

Gesù ci insegna che il perdono è essenziale per realizzare la pace: infatti, è solo quando abbandoniamo pregiudizi, rancori o amarezze e riceviamo perdono per i nostri errori che possiamo prima ricevere il dono della pace e poi condividerlo con altri» ha detto spiegando di aver voluto visitare il porto di Ostia in ricordo di Sant’Agostino: «Essendo agostiniano sono molte le volte che sono venuto in questa zona. Questo porto, il porto di Ostia, è oggi importantissimo perché ci siete voi, grazie per essere qui». Accanto a  lui c’era anche il cardinale di Marsiglia Aveline che per primo ha preso la parola elencando tutti i porti che la nave scuola ha visitato: Malta, Creta, Cipro, Istanbul. Avrebbe dovuto attraccare anche in Libano ma a causa della guerra tra il «Libano e l’Iran», è stata necessario ripensare l’itinerario.

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A coordinare la nave scuola era stato inizialmente il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale assieme a padre Alexis Leproux della diocesi di Marsiglia il quale voleva sviluppare un progetto educativo ad hoc per favorire la comprensione tra le diverse culture e religioni che vivono nel Mediterraneo e rafforzare il dialogo interreligioso. Cristianesimo, Islam, ebraismo in particolare.

L’iniziativa era stata fortemente caldeggiata da Papa Francesco che durante la sua visita a Marsiglia, l’anno scorso, aveva fatto notare quanto fosse importante la cultura dell’accoglienza per far capire che le frontiere non devono diventare luoghi di morte. 

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