Intervistato da RMC, l’ex centrocampista nerazzurro ha ricordato il suo periodo all’Inter

“Non sono andato in un centro di allenamento, quindi non sono stato preparato. Ho dovuto affrontare molti trasferimenti, è stato complicato. Ho giocato per troppi club. Non ho avuto la continuità o le persone giuste che mi consigliassero per il resto della mia carriera, soprattutto al Lens”.

Inizia così il racconto di Stephane Dalmat sulla sua carriera fatta di alti e bassi. Intervistato da RMC, l’ex centrocampista nerazzurro continua ricordando il suo trasferimento al Marsiglia: “Mi sarebbe piaciuto che mi dicessero di restare al Lens per confermare la mia buona stagione, piuttosto che fare un grosso trasferimento al Marsiglia (nel 1999). Ma chi rifiuta l’OM a 19 anni? Chi rifiuta un trasferimento da 70 milioni di franchi? Il Marsiglia era il club del popolo, era un sogno. I miei agenti, con tutti i miei trasferimenti, hanno incassato… Nessuno mi ha detto: ‘Abbiamo un piano di carriera, è meglio che tu ti stabilisca in questo club'”.

Il francese parla poi della sua esperienza all’Inter: “Lì c’erano solo giocatori internazionali: Ronaldo , Seedorf, Vieri, Recoba, Zanetti, Blanc, Di Biagio, Crespo, Batistuta… Era incredibile in allenamento. Era una guerra. Dovevi guadagnarti il ​​tuo posto. C’erano 7-8 giocatori intoccabili, ma era una guerra per gli altri ruoli. C’erano molte frange nello spogliatoio, tra argentini, francesi, italiani… Non giocavamo bene collettivamente. Vincevamo le partite grazie al talento”.