Gaza, don Ciotti: «Pace fragile, fondata su forza e denaro»
«Siamo contenti di un passo: si tratta di una pace fragile, perché è basata sulla forza, fatta di armi, e sul denaro, sulla ricostruzione, sugli affari con il
petrolio e sulle terre rare.» Lo ha detto ieri don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, a margine di un incontro del Festival del Coraggio a Cervignano del Friuli (Udine), commentando la tregua a Gaza. «Il proposito è che non si spari più – ha proseguito – che si riesca a trovare condizioni di soccorso alla fame, alla malattia, alla sofferenza, a fronte di tutto quell’orrore che è avvenuto nell’arco di questi due anni». Poi il sacerdote ha ribadito che «questa pace arriva dalla forza militare da una parte e, dall’altra, dal denaro». «Tanto denaro – ha aggiunto -, che vuol dire affari. Sono stati fatti affari con il petrolio, con la ricostruzione, con il denaro che viene dato per mettere d’accordo le parti». Don Ciotti ha infine ricordato che «sono 30 i soggetti in gioco, rappresentanti di nazioni e contesti diversi, che certamente hanno interesse a difendere questa pace». «Ancora una volta – ha concluso – si fanno affari sulla pelle di tanta gente».