Il romanzo della scrittrice sarda rinasce in una nuova edizione, complice anche il successo del film di Isabel Coixet con Elio Germano e Alba Rorwacher. Poi non c’è scampo. Il primo posto in classifica se lo prende un romanzo wattpad per adolescenti digitali, Game of Lust. Tentazione, l’ennesimo delle saghe di Hazel Rile
Questa settimana partiamo dai tascabili, dove, nel formato economico, il romanzo rinasce, si fa oggetto portatile, il vizio giusto che entra in tasca per 14 euro. Perché Tre ciotole, il romanzo di storie di Michela Murgia, nella versione Oscar Mondadori, ricopertinata con la locandina del film che ne è stato tratto dalla regista spagnola Isabel Coixet con Alba Rorwacher e Elio Germano, è primo in questa categoria.
Bello il film, bellissimi i racconti di quello che è stato l’ultimo, strabiliante, libro pubblicato in vita della grande scrittrice sarda. In ogni pagina una lucidità da commiato, una tenerezza che non fa sconti.
«Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita», scrive. A volte a stravolgerla è un lutto, una ferita, un licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore, ma è sempre un mutamento d’orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo. Attraversare quella linea di crisi mostra che spesso la migliore risposta a un disastro che non controlli è un disastro che controlli, perché sei stato tu a generarlo.
In stato di grazia, come la grande narratrice di Accabadora, Murgia scrive per tutti noi un romanzo estremamente originale che rimanda a una costellazione di altri grandi libri: Il crollo di Fitzgerald, Lo Zen e il tiro con l’arco di Herrigel e L’anno del pensiero magico di Didion.
Primo un romanzo wattpad
Poi non c’è scampo. Il primo posto in classifica se lo prende un romanzo wattpad per adolescenti digitali, Game of Lust. Tentazione, Sperling&Kupfer, l’ennesimo delle saghe di Hazel Riley, che è lo pseudonimo di un’autrice italiana, del 97, che condivide con Murgia soltanto l’ origine sarda. E infila due colossi, il Dan Brown de L’ultimo segreto al secondo posto per Rizzoli e Aldo Cazzullo al terzo con Francesco il primo italiano per Harper Collins, primo nella saggistica. Dove debutta, new entry al sesto posto, un altro big, Gianrico Carofiglio.
Il suo Con parole precise. Manuale di autodifesa civile, per Feltrinelli, è un piccolo trattato morale sul linguaggio come forma di resistenza. Perché, dice Carofiglio, «le parole non sono mai neutre». Saper distinguere quelle che mistificano da quelle che illuminano significa difendere lo spazio comune della verità e della democrazia. Perché la qualità del discorso pubblico è la qualità della nostra democrazia. Partendo da esempi concreti – dai comizi di Trump alle retoriche dell’odio, dalle tecniche della propaganda alle parole oscure del diritto – Carofiglio insegna a riconoscere le trappole del linguaggio e a disinnescarle con chiarezza, rigore e immaginazione.
Cipolletta vs Giuli
Intanto, da Francoforte, Innocenzo Cipolletta, presidente Aie, ricorda al ministro della Cultura Alessandro Giuli che i soldi per le biblioteche ci sono ma non si possono spendere — mancano i decreti. È la versione editoriale del “vorrei ma non posso”: lo stato ha stanziato 25 milioni per il 2025, altri cinque per il 2026 e persino un bonus da trenta, ma tutto fermo nei corridoi della burocrazia.
Cipolletta, da tecnico, non fa polemiche ma il messaggio è chiaro: senza biblioteche che comprano, il mercato si inceppa, gli editori sospirano e gli scrittori si ricordano di avere un mutuo. Promette mesi migliori, forse perfino un 2026 di ripresa: come dire, la speranza è l’ultima ristampa a morire.
Quattro anniversari
Chiudiamo con quattro anniversari che ci ricordano che l’editoria italiana è ancora una signora industria, la quarta in Europa, la sesta nel mondo. Feltrinelli compie 70 anni di buoni libri, gli Oscar Mondadori 60; GEMS ne fa 20, dimostrando che il capitalismo di gruppo può avere anche buone maniere; Electa ne festeggia 80, tra arte e grafica, con la solidità di chi è sopravvissuto a ogni moda perché ha avuto sempre gusto.
Insomma, tra Murgia e Wattpad, Cazzullo e Carofiglio e i fondi bloccati, l’Italia dei libri continua a oscillare tra la grazia e la burocrazia. Ma finché ci saranno lettori disposti a cercare la verità dentro una frase ben scritta — e non in un reel —, la letteratura avrà ancora diritto di cittadinanza.
© Riproduzione riservata